[Forum SIS] sulla petizione SIS

Corrado Crocetta c.crocetta a unifg.it
Lun 1 Feb 2021 09:28:36 CET


Caro socio SIS Mauro Gasparini,

Devo confessare che leggendo il suo messaggio, pubblicato sul forum SIS,
sulle prime, ho pensato che si trattasse del solito leone da tastiera in
cerca di notorietà. La cosa mi ha incuriosito poiché, conoscendo le regole
del forum SIS, è molto difficile che uno sconosciuto possa utilizzare
questo strumento per diffondere fake news o offendere i soci. Dopo qualche
ricerca, con vivo stupore, ho scoperto che l’autore era davvero un socio
SIS con importanti incarichi istituzionali.

 Entrando nel merito della questione non mi sembra che il testo proposto
dal direttivo della SIS, abbia i toni da “assalto al Palazzo d'Inverno”
come lei sostiene nella sua e-mail. Se avesse avuto il tempo di leggere il
lungo elenco dei 1.411 firmatari della petizione, avrebbe scoperto che vi
figurano moltissimi stimatissimi soci della nostra società scientifica.


D'altronde, depurando la sua e-mail dai toni canzonatori utilizzati sia nei
confronti delle Istituzioni invitate che di alcuni organismi che sostengono
l’associazione OnData, si rileva una sostanziale adesione ai contenuti
della nostra petizione quando afferma “concordo con l'interesse degli
studiosi, della comunità scientifica e del Paese tutto ad avere una
corretta informazione ed elaborazione statistica”.

D’altronde la nostra istanza affonda le sue radici nella *Open Government
Initiative*, lanciata dal presidente Obama nel 2009, e come abbiamo più
volte ribadito nel corso dell’incontro del 29 gennaio (video
<https://www.youtube.com/watch?v=W1cy9uN-wCQ&feature=youtu.be>), intende
stimolare la produzione di dati di qualità, che anche grazie al supporto
degli statistici, possano aiutare le Istituzioni a prendere decisioni
nell’interesse della collettività.

In questo momento di crisi globale, una società scientifica con più di 80
anni di storia come la SIS, deve poter contare sull’aiuto di *tutti i soci*,
che devono mettere a disposizione delle Istituzioni il loro vasto
patrimonio di conoscenze, competenze ed esperienze.

Se è interessato a lanciare nuove iniziative che ritiene possano essere più
efficaci, saremo lieti di promuoverle.

Cordiali saluti

Corrado Crocetta


Testo della petizione SIS
<https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-lotta-al-covid-19-sono-necessari-dati-di-alta-qualit%C3%A0-per-le-analisi-e-competenze-adeguate?redirect=false>

Il giorno dom 31 gen 2021 alle ore 09:34 Mauro Gasparini <
gasparini a calvino.polito.it> ha scritto:

> Cari soci e caro Presidente,
>
> venerdì ho assistito a malincuore a una grottesca cerimonia: un'armata
> brancaleone capitanata dal Presidente della mia società scientifica, a
> ranghi serrati con eminenti centri di ricerca come Il Grande Cocomero,
> Mamme di Cervelli in Fuga e *altra 5tatisticà (fonte
> www.datibenecomune.it), ha consegnato alle "Autorità", altresì
> definite "rappresentanze delle istituzioni" una petizione al grido di
> "dateci i dati" contro l'oscurantismo quantitativamente analfabeta di
> non si sa bene chi. Si è poi scoperto che i rappresentanti delle
> istituzioni erano due nostri cari colleghi: Maurizio Vichi, che
> conosco e saluto, e Filomena Maggino, che non ho il piacere di
> conoscere e che saluto cordialmente. Maurizio e Filomena, non sapevo
> che oggi steste per salire al Colle :-)
>
> Ragazzi, ma scherziamo? Concordo con l'interesse degli studiosi, della
> comunità scientifica e del paese tutto ad avere una corretta
> informazione ed elaborazione statistica, ma questo non è il modo per
> ottenerla, anzi, per costruirla.  Chiunque abbia lavorato su database
> di un certo interesse saprà quanto lavoro e quante risorse debbano
> essere destinate alla raccolta dei dati, alla loro pulizia e al loro
> mantenimento. Come può dunque una società di statistica richiedere che
> vengano dati a chiunque database cruciali e coperti da una serie di
> normative sulla privacy e sulla raccolta di dati sanitari, in maniera
> gratuita e totalmente aperta? E chi è che dovrebbe lavorare gratis per
> produrli?
>
> In Italia le statistiche ufficiali sono curate dall'ISTAT, che gode di
> un paio di migliaia di ricercatori, una tradizione quasi secolare e
> una serie ingente di investimenti fatti nel tempo dal nostro paese.
> L'ISTAT (come la Pfizer citata nella petizione) dispone di procedure
> per permettere l'accesso ai dati a ricercatori che forniscano le
> dovute motivazioni scientifiche. Mi sembra ragionevole. A tuttora, per
> sua natura, l'ISTAT non si impegna molto su statistiche sanitarie, se
> non per alcune macromisure di mortalità, sulle quali puntualmente
> riferisce (e chissà che non sia questa una triste possibile risposta
> da dare al giornalista Marenzi, che ieri ha fatto forse l'intervento
> più lucido, che parafraso: "Ma alla fine di tutti i tecnicismi e
> discussioni e pareri contrastanti, se R0 non va bene, Rt non va bene,
> il tasso di positività non va bene, il numero di contagi non va bene,
> le proiezioni non vanno bene, mi dite quale semplice misura di sintesi
> posso usare che possa essere presentata al grande pubblico,
> distribuita su una carta geografica e monitorata nel tempo?").
>
> L'ISS e la Protezione Civile sono state invece improvvisamente
> investite di un ruolo proprietario di cruciali database sanitari a cui
> non erano preparate e si sono apprestate a fornire al pubblico un
> primo insieme di dati continuamente aggiornato. Le loro fonti sono
> soprattutto un sistema di rilevazione regionale ancora immaturo.
> Occorre lavorare affinché si dotino di strumenti simili a quelli
> dell'ISTAT nella produzione del dato, nella cura del database e nel
> concedere l'accesso ai dati, ma non è con il tono di assalto al
> Palazzo d'Inverno che li si fa progredire.
>
> Non esiste alcun diritto divino o naturale di alcuno statistico a
> pretendere che alcuno lavori gratis per donare loro alcun database.
> Piuttosto, in piena libertà democratica, i decisori delle istituzioni
> che ho citato si doteranno, con i tempi dovuti, magari in situazioni
> non più di emergenza, delle competenze statistiche di cui necessitano,
> investendo le dovute risorse.  Qui la SIS e le università in cui molti
> di noi lavorano potrebbero svolgere un ruolo e qualcuno di noi avrà
> l'opportunità di rimboccarsi le maniche e far brillare le sue
> capacità.  Ma affinché questo succeda bisogna sporcarsi le mani, farsi
> riconoscere, abbandonare le nostre rassicuranti scrivanie universitarie,
> fare un poco di autopromozione e scrivere cose scientificamente
> convincenti. Non è con una petizione, che a me è sembrata più una
> petulanza, che si ottiene un riconoscimento professionale.
>
> Mauro Gasparini
>
>
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