[Forum SIS] R: una riflessione da StatGroup-19
luigi pieri
l.pieri a libero.it
Gio 10 Dic 2020 12:02:20 CET
Cari tutti
Credo che sia impossibile non imbattersi quotidianamente in una
comunicazione statistica sciatta e pressapochista. Poco fa su Rainews24
( ore 11:34) è comparsa questa notizia a proposito della situazione
sanitaria( https://www.raiplay.it/dirette/rainews24)
/Indice di contagio risale al 10,77%//
/Lascio a voi il commento
L'esigenza di avere a disposizione dati raccolti in modo almeno
dignitoso, sembra essere assente nellle strutture pubbliche e, come
abbiamo toccato con mano in questa situazione di pandemia, non fa
eccezione il Sistema Sanitario ( nazionale/regionale? boh)
Dovremo assumere tutti delle iniziative concrete per diffondere il
concetto che la nostra è una professione non alternativa ma
complementare all'informatica.
A mio avviso firmare appelli può servire ( io lo farò), ma è con
l'impegno quotidiano ( di ciascuno di noi e della SIS) a publicizzare le
nostre capacità e l'importanza del nostro ruolo nella vita civile che
riusciremo ad ottenere qualche risultato. Sarà una lotta lunga e
difficoltosa. Auguri!
Luigi Pieri
//
Il 10/12/2020 10:57, Arnaldo FERRARI NASI ha scritto:
> Gentissimi,
>
> mi associo al 100% a quanto sotto. Sono anche io un membro non
> accademico - a suo tempo contrattista per 15 anni a Unige - laureato
> in Scienze Politiche, ma molto focalizzato sulle analisi quantitative,
> che dunque ha sempre letto con grande interesse la newsletter.
>
> Sulla competenza statistica nelle professioni al di fuori dell'ambito
> accademico, date un occhio alla metodologia di questi sondaggi. Sono
> quelli che vediamo sui media nazionali, depositarli su questo sito
> corrisponde ad un atto notarile. Fatevi due risate (o incavolatevi,
> perché per ognuna di quelle schede, balla qualche migliaio di Euro).
> http://sondaggipoliticoelettorali.it/ListaSondaggi.aspx?st=SONDAGGI
>
> Un caro saluto,
> Arnaldo Ferrari Nasi.
>
>
>
>
>
> Il 10/12/2020 09:38, av a vannucci.com ha scritto:
>>
>> Giovanna, colleghi,
>>
>> posso forse contribuire a questa riflessione con una “vista”
>> caratteristica dalla mia veste di socio non accademico, e non
>> appartenente ad enti di studio riconducibili alle istituzioni pubbliche.
>>
>> In circa vent’anni (dal 1989 al 2003) di attività con i più noti
>> istituti di ricerca analisi sociale e di mercato, non ho mai
>> conosciuto -o saputo indirettamente- di più di 4-5 persone operanti
>> nel settore e in possesso di una laurea in Statistica (o titolo
>> assimilabile, anche di altro percorso); da quanto potei al tempo
>> accertare, almeno fra il ‘92 e il 2003 io ero l’unico socio SIS
>> regolarmente attivo in un qualsiasi istituto Assirm italiano
>> (capitava di incrociare, gradita eccezione, buon Giorgio Marbach, che
>> era occasionalmente ingaggiato come consulente scientifico da un paio
>> di istituti). Quando nel 2003 passai ad un incarico manageriale nella
>> allora più grande impresa (per addetti) del paese, mi fu proposto di
>> assumere l’incarico di referente per il Sistan (che fino a quel
>> momento era stato tenuto da un bravissimo collega, laureato però in
>> Economia).
>>
>> Credo che sia doveroso riflettere, anche, sulla purtroppo quasi
>> assente considerazione che pure qui, in ambito SIS, si ha
>> dell’esercizio della statistica all’esterno dell’ambito
>> accademico-istituzionale, solo raramente oggetto di attenzione (fra
>> le rare eccezioni, voglio ricordare l’iniziativa promossa ormai otre
>> 15 anni or sono da Daniela Cocchi, presidente, di dedicare una
>> sezione della nostra rivista alle esperienze di professione
>> esercitata nel mondo delle imprese). In qualche occasione, abbiamo
>> visto emergere qualche interesse per la statistica esterna al mondo
>> accademico-istituzionale nelle proposte per il rinnovo delle cariche
>> sociali; ma le proposte che erano, anche, più attente a questi temi
>> non sono poi state premiate dal voto di noi soci.
>>
>> Forse non molti l’hanno notato (io si, e purtroppo anche qualcuno di
>> “noialtri” pochi soci non accademici), ma nel questionario che ci è
>> stato inviato dalla SIS alla fine della precedente consiliatura, le
>> opzioni per indicare di esercitare presso imprese o istituti privati
>> NON ERANO NEANCHE PREVISTE! (sono state inserite, poi, nella seconda
>> edizione di rilevazione; forse anche grazie alla “vibrante protesta”
>> fatta dal sottoscritto).
>>
>> Credo che per godere di un maggiore e più specifico riconoscimento
>> professionale nel più generale contesto culturale, politico e
>> imprenditoriale del paese, gioverebbe che gli statistici, e la nostra
>> stessa società, si rendessero un po’ più attivi e visibili. E
>> dovremmo anche trovare modi e metodi per dedicare a questi temi
>> almeno una frazione dell’attenzione che invece, comprensibilmente, è
>> concentrata su temi che sono più organici agli interessi della
>> maggioranza dei soci, come i criteri di punteggio nelle graduatorie e
>> le classificazioni delle riviste scientifiche.
>>
>> Un caro saluto a tutti,
>>
>> A.
>>
>> *Da:* sis-bounces a stat.unipg.it <sis-bounces a stat.unipg.it> *Per
>> conto di *giovanna jona lasinio
>> *Inviato:* martedì 8 dicembre 2020 18:27
>> *A:* sis <sis a stat.unipg.it>
>> *Oggetto:* [Forum SIS] una riflessione da StatGroup-19
>>
>> Cari colleghi della SIS, in questo strano periodo ci siamo trovati a
>> fare delle riflessioni profonde sulla natura e sulla percezione che
>> c’è nell’opinione pubblica della nostra professione. È un momento in
>> cui la necessità di professionalità (o la sua assenza) in ambito di
>> trattamento del dato, dalla raccolta alla sintesi, dalla modellistica
>> alla diffusione dei risultati) ha un impatto giornaliero sull'intera
>> società civile. Questa necessità ci ha portato a chiederci due cose,
>> una pratica e l'altra più filosofica.
>>
>> La domanda pratica è "come mai non ci sono quasi statistici nel CTS e
>> non si è sentita la necessità di coinvolgere questa figura
>> professionale per supportare a tutti i livelli decisionali le scelte
>> basate sui dati?". In particolare, come mai gli statistici non sono
>> presenti nelle competenze che gli sono più specifiche? A questa
>> domanda non sappiamo rispondere, ma vorremmo una risposta da chi ha
>> costruito i gruppi di lavoro. A nostro avviso, in parte, ciò è
>> dovuto alla mancanza di riconoscimento dell'identità e della
>> specificità dello statistico da parte dei decisori politici e,
>> purtroppo, anche da parte di altri scienziati. E probabilmente,
>> almeno in parte, è anche la conseguenza di una storica attitudine
>> all’autoreferenza della nostra comunità, che solo negli ultimi anni
>> sta scomparendo.
>>
>> Questa situazione, di implicita chiusura, ci ha portato a porci la
>> seconda domanda, più ampia e meno contingente della prima.
>>
>> *Chi siamo noi statistici, qui, ora, in Italia? Cosa significa "fare
>> lo statistico" oggi nel nostro Paese in questo momento? *
>>
>> Esiste la comunità SIS in cui confluiscono moltissime anime, tutte
>> afferenti a diverse declinazioni dello stesso paradigma culturale,
>> anime che però sembrano disunite, non comunicanti, come se occuparsi
>> di metodologia in contesto sanitario precluda un dialogo con chi si
>> occupa di metodologia in ambito economico, o ambientale o altro.
>> Queste anime, tutte figlie degli stessi genitori, non fanno comunità,
>> non sempre riescono a sviluppare un movimento unico. Siamo stati
>> perfino capaci di dire che scrivere una lettera aperta per
>> rivendicare una giusta visibilità e riconoscimento delle capacità
>> professionali, oltre a dati accessibili, è un “/atto corporativo/”! È
>> talmente corporativo che la lettera è stata firmata anche da Giorgio
>> Parisi presidente dell'Accademia dei Lincei, da biologi, da fisici e
>> da giornalisti.
>>
>> Ci sono momenti in cui si fa la storia di una comunità e in passato
>> la comunità degli statistici ha mancato questi appuntamenti.
>> Ricordiamo sempre come la comunità degli informatici abbia occupato
>> un nostro spazio lasciato vuoto, semplicemente rinominandolo (data
>> science, ndr), ad esempio. E allora nasce spontanea, da parte di chi
>> ancora crede nel ruolo fondamentale della statistica nella scienza e
>> nella società, la voglia di provare a suscitare una riflessione che
>> ci spinga davvero a divenire comunità scientifica e professionale,
>> per giocare un ruolo da protagonisti nella società di questo futuro
>> già presente.
>>
>> È il momento di agire, uniti, figli della stessa famiglia, per dire
>> che ci siamo, che essere statistici è una caratteristica unica che ci
>> accomuna, che non si improvvisa o acquisisce da un giorno all’altro.
>> La Statistica non è per tutti, ma è di tutti.
>>
>> Proprio per tutte queste considerazioni, condividiamo totalmente
>> l’iniziativa della *lettera aperta* che trovate qui (per firmarla):
>> https://www.change.org/opendata_e_competenze
>> <https://www.change.org/opendata_e_competenze>
>>
>> e sul sito della SIS
>> <http://www.sis-statistica.it/ita/10008/Lettera%20aperta%20sui%20dati%20di%20base%20e%20le%20competenze>.
>> Quindi vi invitiamo tutti a firmarla e a commentare.
>>
>> Un caro saluto
>>
>> StatGroup-19
>>
>> Fabio Divino, Alessio Farcomeni, Giovanna Jona Lasinio,
>> Gianfrnco Lovison, Antonello Maruotti
>>
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