[Forum SIS] Modello per la fase 2

av a vannucci.com av a vannucci.com
Mar 14 Apr 2020 11:44:36 CEST


Già alcune settimane fa avevo esposto a Paolo, in questa lista, dei 
dubbi sull'utilizzabilità della serie sui "casi positivi" diffusa dal 
Dip. PC ai fini della misura della diffusione dell'epidemia (e quindi, 
della sua possibile modellistica). In quell'occasione Paolo aveva 
cortesemente, ma nettamente, espresso il suo disaccordo, osservando 
come sia proprio della statistica trovare un modo di elaborare tutti i 
dati utili, anche quando affetti da limiti; e come comunque la 
maggiore o minore qualità dei dati disponibili si riflette nella 
misura della capacità esplicativa e/o predittiva delle analisi svolte.

Mi pare però che adesso si siano aggiunti nuovi fattori di 
complessità, e ulteriori (e soprattutto diversi) elementi di 
incertezza su come possiamo userel a serie storica sui casi positivi:

Almeno fino al 20-25 Marzo, la serie citata era il risultato di 
un'attività di test che si era svolta secondo criteri se non proprio 
universali, almeno abbastanza omogenei da parte delle funzioni del 
SSN; il test era nella maggior parte dei casi effettuato su pazienti 
sintomatici e per i quali sussisteva almeno una circostanza oggettiva 
di rischio; i pazienti testati erano quelli in target intercettati 
presso gli ospedali, o identificati dai medici di famiglia; la 
capacità a priori di effettuare test da parte delle strutture appariva 
abbastanza proporzionata rispetto alla domanda (solo verso fine Marzo, 
dalla Lombardia era emersa una temporanea criticità nel far fronte al 
fabbisogno, rapidamente rientrata); il numero dei test era così 
cresciuto in modo progressivo, fino a 20-25mila/gg su base nazionale. 
E' abbastanza ragionevole assumere che la serie storica, almeno fino 
alla terza settimana di Marzo, se anche non costituiva proprio una 
misura accurata e diretta del numero dei contagiati, almeno ne 
riflettesse l'andamento in modo circa-uniforme nel tempo e per 
territorio.

Ma a partire già dai primi di Aprile le circostanze sono radicalmente 
cambiate: il numero dei test effettuati è drasticamente aumentato (e 
viaggia ormai sui 35-50mila/gg), e le autorità sanitarie di diverse 
regioni hanno confermato di aver avviato campagne di test rivolte a 
target più generali di popolazione (Veneto ed Emilia, soprattutto), 
comprendendo anche vaste platee di individui asintomatici.

E' importante rilevare come in concomitanza con questi cambiamenti, i 
tassi di positività al test sono nettamente diminuiti: dal 15-30% 
delle prime settimane a meno del 10%.

Mentre è senz'altro utile che l'attività di testing si estenda a più 
ampiefasce di popolazione (e ciò faciliterà senza dubbio anche 
l'analisi dei dati ai fini modellistici), mi pare abbastanza chiaro 
che il fenomeno 'de facto' misurato dalla serie storica è cambiato nel 
tempo, e in questo momento del tutto diverso per alcune regioni.

Capisco la posizione di Paolo, che ribadisce come necessariamente si 
deve pur sempre lavorare con i dati disponibili, ma a questo punto 
diventa ineludibile comprendere, nelle analisi e nei modelli, 
parametri e strutture che possano depurare (e magari, anche, 
rappresentare) proprio i fenomeni più specificamente associati alle 
modalità di effettuazione delle misure, per poterli isolare e 
distinguere dal fenomeno oggetto di interesse.

(Per rispondere a Gianluca, senza dire "sono daccordo": non appena il 
tema CoViD potrà essere discusso in una sede digitale più specifica, 
ben lieto di riportare i mailing su lista SIS alle sue prassi 
originarie)

Saluti,
A.


On Mon, 13 Apr 2020 21:36:30 +0200
  Annalisa Cerquetti <annalisa.cerquetti at gmail.com> wrote:
>Fabrizia,
> 
> purtroppo il mio scetticismo riguardo l'utilita' della 
>modellizzazione di
> questa epidemia ha le sue radici in una amplificata consapevolezza 
>medica
> che mi impedisce di guardare ai prossimi mesi ed alle decisioni che
> dovranno essere prese con il solo sguardo della statistica.
> 
> Per una serie di motivi, che sarebbe troppo lungo illustrare qui, 
>(pure
> considerato che sembra che secondo qualcuno ci si debba limitare per
> qualche motivo in questi nostri scambi di vedute...) ritengo che non 
>sara'
> tanto il "quando" , "come"  e "cosa" riaprire, guidato dal migliore 
>modello
> statistico prodotto dai professionisti del settore, a fare la 
>differenza
> sull'evoluzione futura dei contagi, ma soltanto una massiccia, 
>imponente,
> capillare campagna di educazione sanitaria.
> 
> Piu' della data giusta fara' una formazione precisa sull'utilizzo 
>delle
> mascherine, l'obbligatorieta', e la distribuzione (gratuita?) a 
>tutta la
> popolazione.
> Piu' di quale tipo di negozio fara' una formazione precisa sulle 
>norme
> igieniche che il titolare dovra' rispettare fedelmente quando 
>aprira'.
> Piu' di quale tipo di attivita' lavorativa fara' la differenza 
>quanto i
> locali dove questa si svolgera' saranno adeguatamente attrezzati,
> sanificati e organizzati in base a precise indicazioni sanitarie.
> Piu' che la diffusione dei tamponi a tutta la popolazione fara'
> l'educazione della popolazione a riconoscere tempestivamente i 
>sintomi.
> Piu' che il tracciamento con gli smartphone fara' la capacita' di 
>mantenere
> la distanza di sicurezza.
> 
> Possiamo aspettare che l'R0 "decresca" quanto vogliamo.
> Ma un "malato" senza mascherina seduto accanto ad un "non malato"
> sull'autobus il 15 Maggio lo infettera' con la stessa probabilita' 
>con cui
> l'avrebbe infettato il 20 Febbraio.
> 
> Annalisa
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> On Mon, Apr 13, 2020 at 7:08 PM Paolo Giudici 
><paolo.giudici at unipv.it>
> wrote:
> 
>> Sono molto d’accordo, Fabrizia.
>>
>> I dati grezzi sono misurazioni imprecise del fenomeno sottostante. 
>>Questo
>> non significa che non possano essere impiegati per stimare trend e
>> formulare previsioni, come ben spiegato anche nei lavori che ha 
>>mandato
>> Bruno.
>>
>>  Sarà la loro capacità predittiva a stabilire quanto sono “utili”, 
>>sia
>> pure imprecisi.
>>
>> Negare i modelli solo perché  basati su dati imprecisi da’ spazio ai
>> produttori dei modelli della seconda classe di David e Sylvia.
>>
>> Perché non chiedere ai produttori di modelli, specie se impiegati 
>>per
>> scelte politico amministrative, le loro misure “di qualità”? Non 
>>credo che
>> questo abbia un grosso costo.
>>
>> Buona serata a tutti
>>
>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle 18:02 Fabrizia Mealli <
>> fabrizia.mealli at unifi.it> ha scritto:
>>
>>> Rispondo a Annalisa e poi mi taccio: è proprio li che si sbaglia.
>>> Io, ma penso anche Paolo scusa se ti metto in mezzo, non dico di
>>> utilizzare il dato grezzo sui decessi, magari pure aggregato su 
>>>territori
>>> che sono ad un diverso stadio di sviluppo dell'epidemia, come 
>>>indicatore
>>> dell'andamento dell'epidemia, ma usarlo (anche evidenziandone i 
>>>problemi di
>>> rilevazione) per stimare modelli che siano in grado di tener conto 
>>>della
>>> durata dell'incubazione, del tempo di morte e di guarigione, etc, e
>>> quantificando tutte le fonti di incertezza.
>>> Buona fine Pasquetta,
>>>
>>> Fabrizia
>>>
>>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle ore 17:24 Annalisa Cerquetti <
>>> annalisa.cerquetti at gmail.com> ha scritto:
>>>
>>>> Il dato relativo ai decessi giornalieri purtroppo non e' poi molto 
>>>>piu'
>>>> "robusto" di tutti gli altri, come indicatore dell'andamento 
>>>>dell'epidemia.
>>>> Infatti, non solo come Richardson e Spiegelhalter sottolineano 
>>>>risente
>>>> inevitabilmente del fatto che e' relativo soltanto alle morti in 
>>>>ospedale
>>>> successive a tampone che abbia indicato la positivita' del paziente, 
>>>>ma
>>>> arriva con notevole ritardo rispetto alla reale diffusione del 
>>>>virus.
>>>>
>>>> Questa animazione spiega perche':
>>>> https://video.twimg.com/tweet_video/EVXnQ0bVAAAJn5s.mp4
>>>>
>>>> A.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> On Mon, Apr 13, 2020 at 4:49 PM Fabrizia Mealli <
>>>> fabrizia.mealli at unifi.it> wrote:
>>>>
>>>>> Caro Paolo, caro Giuseppe,
>>>>>
>>>>> concordo pienamente con Paolo. Queste stesse cose che ci stiamo 
>>>>>dicendo
>>>>> (compresi i limiti dei dati attuali) sono riassunte da *Sylvia
>>>>> Richardson, director, MRC Biostatistics Unit, president elect of the 
>>>>>Royal
>>>>> Statistical Society e David Spiegelhalter, chairman, Winton Centre 
>>>>>for Risk
>>>>> and Evidence Communication*
>>>>>
>>>>> https://www.theguardian.com/world/2020/apr/12/coronavirus-statistics-what-can-we-trust-and-what-should-we-ignore?CMP=Share_iOSApp_Other
>>>>>
>>>>> nell'articolo che ci ha segnalato Annalisa stamani; sono cose che, 
>>>>>se
>>>>> puo' servire, ho personalmente ribadito in una clip molto 
>>>>>divulgativa fatta
>>>>> per l'Università di Firenze che potete vedere qua, insieme ad un
>>>>> aggiornamento sulle cose che stiamo  facendo
>>>>>
>>>>> https://datascience.unifi.it/index.php/projects/covid-19-fds/covid-19-disia/
>>>>>
>>>>> Questi nostri lavori, così come quelli di Paolo e di altri 
>>>>>statistici,
>>>>> fanno parte della prima classe di modelli che anche Sylvia e David
>>>>> ritengono adeguati (modelli per lo studio delle epidemie) e che 
>>>>>possono
>>>>> essere stimati (con la relativa quantificazione dell'incertezza) sui 
>>>>>dati
>>>>> disponibili (ad esempio usando solo la serie giornaliera dei 
>>>>>decessi)
>>>>> facendo opportuni aggiustamenti e chiarendone le ipotesi, possono 
>>>>>servire
>>>>> per stimare infetti, R0, prevedere scenari futuri; mentre i modelli 
>>>>>della
>>>>> seconda classe (modelli di previsione sulla base dei dati 
>>>>>osservati), gli
>>>>> inglesi che sono molto diplomatici dicono che sono da utilizzare con
>>>>> "extreme caution" e sono molto poco robusti.
>>>>>
>>>>> Un caro saluto
>>>>>
>>>>> Fabrizia
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle ore 16:06 giuseppe Arbia <
>>>>> giuseppearbia13 at gmail.com> ha scritto:
>>>>>
>>>>>> D'accordissimo con te, Paolo. Giustissima osservazione.
>>>>>>
>>>>>> Ho già proposto in CD della SIS di prendere posizione ufficiale 
>>>>>>contro
>>>>>> i fake-models che portano nocumento all'immagine della nostra 
>>>>>>disciplina e
>>>>>> alimentano critiche come quella di Ghibellini sul Sole24ore. 
>>>>>>Chiederò di
>>>>>> aggiungere al documento questa tua  osservazione.  Potremmo, in 
>>>>>>effetti,
>>>>>> richiedere che chi presenta risultati di modelli aggiunga una misura 
>>>>>>della
>>>>>> loro incertezza come suggerisci.
>>>>>> (anche se nel caso di specie della fondazione GISBE, ci
>>>>>> risponderebbero che R2 è alto è il p-value 0.0001. Lì è il modello 
>>>>>>che è
>>>>>> sbagliato alla radice).
>>>>>>
>>>>>> Legato a quanto dici tu c'è anche il discorso che, come osservi,
>>>>>> mentre aspettiamo la preparazione di ingredienti migliori bisogna 
>>>>>>pur
>>>>>> mangiare.
>>>>>> Anche qui c'è un lavoro da fare per tirare fuori il meglio dai dati
>>>>>> relativamente più affidabili, ad esempio quelli  sulle morti e sulle
>>>>>> terapie intensive. I primi possono essere cross-validati dalle 
>>>>>>statistiche
>>>>>> demografiche, dei secondi non abbiamo grossi motivi di dubitare 
>>>>>>circa la
>>>>>> loro esattezza.
>>>>>> Entrambi possono dirci molto sull'andamento degli effetti
>>>>>> dell'epidemia sulla tenuta sistema sanitario.
>>>>>>
>>>>>> Giuseppe
>>>>>>
>>>>>>
>>>>>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle ore 14:31 Paolo Giudici <
>>>>>> paolo.giudici at unipv.it> ha scritto:
>>>>>>
>>>>>>> Grazie, Giuseppe.
>>>>>>>
>>>>>>> Personalmente credo che, mentre aspettiamo la preparazione degli
>>>>>>> ingredienti (dati) migliori dobbiamo nutrirci, anche se in modo 
>>>>>>> magari non
>>>>>>> "ottimale".
>>>>>>>
>>>>>>> Oltre a modelli "imperfetti, ma utili" noi statistici sappiamo anche
>>>>>>> come misurare gli errori dei nostri modelli, e confrontarli in quel 
>>>>>>>senso.
>>>>>>> Un pò come facciamo tutti i giorni scegliendo, specialmente in rete,
>>>>>>> "il prodotto o servizio migliore" (che spesso è il "meno peggiore").
>>>>>>>
>>>>>>> Bontà di adattamento, capacità predittiva, robustezza,.....,  sono
>>>>>>> tutti termini a noi noti, che non mi sembrano molto usati nel 
>>>>>>>dibattito in
>>>>>>> corso, però.
>>>>>>>
>>>>>>> Perchè non proporre agli esperti, oltre alla ricerca di ingredienti
>>>>>>> migliori, anche dei criteri di  valutazione dei modelli? E magari 
>>>>>>>proporre
>>>>>>> di riportare, oltre alle curve di contagio e oltre alle previsioni, 
>>>>>>>la loro
>>>>>>>  incertezza e/o  capacità predittiva?
>>>>>>>
>>>>>>> Un caro saluto pasquale a tutti,
>>>>>>> Paolo
>>>>>>>
>>>>>>> Paolo Giudici
>>>>>>> Professor of Statistics
>>>>>>> University of Pavia
>>>>>>> Research Profile:
>>>>>>> https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=23491813000
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>>
>>>>>>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle ore 12:03 giuseppe Arbia <
>>>>>>> giuseppearbia13 at gmail.com> ha scritto:
>>>>>>>
>>>>>>>> Vi segnalo il mio contributo di oggi su sussidiario.net:
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>> https://www.ilsussidiario.net/news/fase-2-quando-iniziera-ecco-perche-i-numeri-non-bastano-a-rispondere/2008955/
>>>>>>>>
>>>>>>>> dove valorizzo l'attività della SIS di questi giorni e metto in
>>>>>>>> guardia sui fake-models.
>>>>>>>> Tra le altre cose critico l'articolo di Corbellini sul sole24ore
>>>>>>>> segnalato dal Roberto Benedetti (che ringrazio per questo) su questo 
>>>>>>>>Forum
>>>>>>>> intitolato ”Se mentono pure i numeri”, il quale usava
>>>>>>>> strumentalmente la frase Box per screditare la modellistica 
>>>>>>>>statistica.
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>>
>>>>>>>> Il giorno lun 13 apr 2020 alle ore 09:05 Stefano Maruelli <
>>>>>>>> robotec2 at netsurf.it> ha scritto:
>>>>>>>>
>>>>>>>>> Come già detto ho SUBITO sollecitato i Ministeri alla formazione
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> di un gruppo di esperti statistici
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> per consentire di fornire agli esperti  epidemiologi (con il
>>>>>>>>> supporto
>>>>>>>>> dei virologi)
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> dati quantitativi
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> in modo da poter intraprendere immediatamente
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> azioni di verifica e quindi interventi correttivi.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Questa epidemia (fortunatamente di un virus meno pericoloso
>>>>>>>>> dell'influenza... secondo alcuni esperti...) ha messo in luce le
>>>>>>>>> gravi
>>>>>>>>> lacune di un sistema disorganizzato e totalmente privo di quello
>>>>>>>>> che una
>>>>>>>>> volta si chiamava il consiglio dei "saggi".
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Persone che in una vita di pratica ed osservazione riescono a
>>>>>>>>> riconoscere schemi ricorrenti che portano a risultati negativi,
>>>>>>>>> come
>>>>>>>>> quelli correttivi che portano a risultati positivi...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Senza questa capacità di analisi empirica 8cioè di saper
>>>>>>>>> galleggiare
>>>>>>>>> sulle sabbie mobili), qualsiasi dato sarà viziato ed inutile,
>>>>>>>>> qualsiasi
>>>>>>>>> previsione falsa in partenza...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> I dati che era importante ottenere, oltre a numero complessivo di
>>>>>>>>> contagiati, gravi e decessi
>>>>>>>>>
>>>>>>>>>   erano quelli relativi ai "vettori" principali della diffusione.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Questi dati, però, erano già CHIARI da subito:
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - contagiati
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - motivi/luoghi di assembramento
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - trasporti
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - ospedali
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - personale sanitario
>>>>>>>>>
>>>>>>>>>
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Come ripetutamente sollecitato dagli amici Cinesi che già avevano
>>>>>>>>> vissuto il problema in tutta la sua gravità
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - non è stato effettuato il Lock-Down immediato
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - non sono stati interrotti i trasporti pubblici
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> MA IL FATTO PIU' GRAVE E' STATA, (ed è a tutt'oggi !) LA MANCANZA
>>>>>>>>> DI
>>>>>>>>> ISOLAMENTO TOTALE DELLE RSA E DEGLI OSPEDALI e di chi ci lavora
>>>>>>>>> /entra/esce.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Quindi l'interruzione del contagio fra Operatori Sanitari e la
>>>>>>>>> gente che
>>>>>>>>> continuava ad affollarsi in ogni dove (ed oggi solo più al
>>>>>>>>> supermercato... o in coda per esso o la farmacia o il medico di
>>>>>>>>> base...)
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Sono profondamente deluso sia dal Sistema (ignorante e corrotto e
>>>>>>>>> questa
>>>>>>>>> non è una novità) che dai cosiddetti "esperti" che si son messi a
>>>>>>>>> litigare su bazzecole... anzichè cercare di affrontare il problema
>>>>>>>>> con
>>>>>>>>> un'unica voce corale.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Grazie a Dio per l'avvertimento: il virus è poco letale, lento a
>>>>>>>>> propagarsi negli organismi e sul territorio, incapace di superare
>>>>>>>>> le
>>>>>>>>> barriere offerte da un sistema immunitario sano etc.etc.etc....
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Ora ci sarebbe da pianificare la fase 2, in un paese disseminato di
>>>>>>>>> cartelli con il limite di 30 e 50km/h.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Con al comando persone che hanno come unica esperienza
>>>>>>>>> lavorativa...
>>>>>>>>> l'elezione al ministero.... o la messa in opera di un sistema
>>>>>>>>> telefonico
>>>>>>>>> (VODAFONE INOFFICE) PER CUI MIGLIAIA DI IMPRENDITORI COME ME HAN
>>>>>>>>> PAGATO
>>>>>>>>> PER 2 ANNI LINEE OSTAGGIO DI VODAFONE E NON FUNZIONANTI... e così
>>>>>>>>> bravi
>>>>>>>>> dall'essere riusciti a fare in modo CHE NESSUN CLASS ACTION NE
>>>>>>>>> CAUSA
>>>>>>>>> PERSONALE ARRIVASSE A GIUDIZIO...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> ....Mentre c'è calcolare IL NUMERO MASSIMO DI INFRAZIONI (quindi
>>>>>>>>> contatti portatore con persona non immune)
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> che ci si può permettere durante la "riapertura" per consentire di
>>>>>>>>> creare un'immunità di gruppo nei tempi necessari a trovare una cura
>>>>>>>>> (meglio che un vaccino!) senza che ci sia una nuova strage... ma
>>>>>>>>> che sia
>>>>>>>>> chiaro: zero contagi è impossibile (a breve medio termine) per
>>>>>>>>> definizione e forse nemmeno sarebbe la cosa più utile per la
>>>>>>>>> popolazione
>>>>>>>>> NON A RISCHIO !
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Abbiamo accettato il lock-down per senso civico e rispetto di chi
>>>>>>>>> in
>>>>>>>>> corsia ci è morto (nell'una o nell'altra veste), ma non siamo più
>>>>>>>>> disposti a sopportare di essere o doverci sacrificare per una
>>>>>>>>> guerra (di
>>>>>>>>> potere ed economica) fra ignoranti che litigano per spartirsi la
>>>>>>>>> torta
>>>>>>>>> (quale che sia)...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Chiedo quindi a chi ha tempo e risorse di creare un modello
>>>>>>>>> statistico
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> non importa se basato su dati farlocchi !
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> in grado di dirci:
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> 0- una volta isolato tutto il personale sanitario e loro familiari
>>>>>>>>> (gli
>>>>>>>>> deve essere impedito di andare da qualsiasi parte fuorchè
>>>>>>>>> casa-lavoro
>>>>>>>>> con mezzo di trasporto proprio !)
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> 1- una volta isolate le persone a rischio (anziani a casa, RSA,
>>>>>>>>> ospedali, immunodepressi etc... over 60)
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> 2- Una volta ridotto il distanziamento sociale da isolamento totale
>>>>>>>>> a
>>>>>>>>> convivenza controllata in ambienti chiusi (e quì sto lavorando su
>>>>>>>>> un
>>>>>>>>> protocollo di controllo e gestione delle persone) anche in aree
>>>>>>>>> chiuse
>>>>>>>>> 8non di certo le metrò che DOVREBBERO ESSERE CHIUSE DA SUBITO !
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> 3- quanti contagiatori (più o meno "involontari" cioè ignari di
>>>>>>>>> esserlo)
>>>>>>>>> possono circolare liberamente affinchè
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - il tasso di nuovi contagiati
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> - nella fascia di persone a rischio CHE NON SI SONO POTUTE/SAPUTE
>>>>>>>>> isolare
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> SIA DI UNA PERCENTUALE "TOT"....
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Cioè si abbia uno strumento QUANTITATIVO in grado di vedere come e
>>>>>>>>> in
>>>>>>>>> quanto tempo e con quante aperture/chiusure
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> si riuscirà ad arrivare ad una percentuale "accettabile" diciamo
>>>>>>>>> 10,
>>>>>>>>> 100, 1000 volte inferiore a quella odierna.
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> SENZA QUESTO MODELLO SI PUO' SOLO APPLICARE IL BUON SENSO o
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> QUEL CHE DICONO DECRETI ...SCRITTI DA AZZECCAGARBUGLI...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Scusate se non ho peli sulla lingua, direi che non è proprio il
>>>>>>>>> momento
>>>>>>>>> di stare a sindacare sulla forma, nè sul fatto che i dati sono
>>>>>>>>> molto
>>>>>>>>> sporchi...
>>>>>>>>>
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> --
>>>>>>>>> Cordiali saluti
>>>>>>>>> Stefano Maruelli
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> _______________________________________________
>>>>>>>>> Sis mailing list
>>>>>>>>> Sis at stat.unipg.it
>>>>>>>>> http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
>>>>>>>>>
>>>>>>>> _______________________________________________
>>>>>>>> Sis mailing list
>>>>>>>> Sis at stat.unipg.it
>>>>>>>> http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
>>>>>>>>
>>>>>>> _______________________________________________
>>>>>> Sis mailing list
>>>>>> Sis at stat.unipg.it
>>>>>> http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
>>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> --
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *Fabrizia Mealli, PhDProfessor of StatisticsDepartment of 
>>>>>Statistics,
>>>>> Computer Science, Applications "Giuseppe Parenti" - University of
>>>>> Florencehttp://local.disia.unifi.it/mealli/
>>>>> <http://local.disia.unifi.it/mealli/>Director of the Florence Center 
>>>>>for
>>>>> Data Sciencehttp://datascience.unifi.it/ 
>>>>><http://datascience.unifi.it/>*
>>>>> _______________________________________________
>>>>> Sis mailing list
>>>>> Sis at stat.unipg.it
>>>>> http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
>>>>>
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>>>
>>> *Fabrizia Mealli, PhDProfessor of StatisticsDepartment of 
>>>Statistics,
>>> Computer Science, Applications "Giuseppe Parenti" - University of
>>> Florencehttp://local.disia.unifi.it/mealli/
>>> <http://local.disia.unifi.it/mealli/>Director of the Florence Center 
>>>for
>>> Data Sciencehttp://datascience.unifi.it/ 
>>><http://datascience.unifi.it/>*
>>>
>> --
>>
>> Paolo Giudici
>> Professor of Statistics
>> University of Pavia
>> Research Profile:
>> https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=23491813000
>>
>>
>>
>>
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