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importante documento sulla Statistica



cari Colleghi,
        certo di fare cosa gradita vi passo questo importante documento, testé ricevuto, riguardante un importante componente della nostra disciplina .

cordiali saluti,
Stefano Fachin
 

 


INFERENZA STATISTICA

Commedia non lirica in N atti e N-1 dimensioni

di Serena Iachemet (A.A. 1995/96) 

PERSONAGGI ED INTERPRETI
(in ordine sparso)

Chi quadrato: protagonista fino alla nausea
Variabili di diversa razza e condizione: sarebbe stato meglio senza
Poisson: un mostro crudele
Regressione lineare: la bella
Best-fit: la bellissima
Scarto quadratico medio: un uomo
Gauss: il ricco pascià
Lorentz & Chauvenet: servi
Medie, mediane, indeterminazioni, inferenze: comparse
Deviazioni, lorentziane, stime, binomiali: scomparse

PRIMO ATTO

C'era una volta una popolazione triste, ma così triste che la sua gente continuava a piangere senza quasi fermarsi mai.

Il motivo di questa afflizione risiedeva nel fatto che, in tutto il mondo, quella era l'unica popolazione sprovvista di campione. Tutti gli altri popoli avevano il loro campione, chi ce l'aveva limitato, chi ce l'aveva esiguo o modesto, ma perlomeno ne avevano uno! Invece, la nostra popolazione era completamente priva di campione, non aveva nemmeno un piccolo, minuscolo campioncino di quelli per esempio che si danno in omaggio nelle profumerie. Questa disgraziatissima popolazione era composta puramente da Variabili.

Vi erano Variabili Dipendenti (il cui lavoro veniva pagato dallo stato), Variabili Indipendenti (per lo più liberi professionisti), Variabili Aleatorie (che erano poverissime e vivevano sotto i ponti o sulle strade), Variabili Discrete (che erano molto timide e in genere in cura dallo psicanalista), Variabili Indiscrete (che ficcavano il naso negli affari di tutte le altre variabili) e Variabili Variabili (variabili schizofreniche).

Ordunque, abbiamo lasciato le nostre variabili a disperarsi per l'assenza di un campione. Il fatto è che queste piangevano tanto, ma tanto che i villaggi delle popolazioni vicine, che vivevano in amene pianure, erano rimasti allagati. Inoltre le variabili non piangevano in silenzio e i loro gridi, i loro lamenti, i loro gemiti impedivano agli abitanti di questi stessi villaggi di dormire.

Così, radunatisi tutti i popoli, per porre termine alle calamità causate dalla famiglia delle Variabili, si decise di prestare un campione alla nostra infelice popolazione.

Ma chi ? Di tanti Chi, chi? Forse sarebbe andato bene il Chi Triangolare, o il Chi Stellato, o il Chi Pentagonale oppure ancora il Chi Esagonale! Infine, dopo una lunga, interminabile discussione, fu scelto il Chi Quadrato, poiché egli era affidabile e bello, forte dei suoi quattro lucenti lati nerboruti.

Così le variabili smisero di piangere e di lamentarsi, e tutte le popolazioni vissero per lungo tempo in lietezza e tranquillità.

Un brutto giorno però (un giorno infausto che rimarrà per sempre nella storia della fisichetta), comparve una Regressione Lineare. Venne in silenzio, come un fiore che germoglia, spuntò da un punto, e si mise a vagabondare per il mondo.

Vagò e vagò fino a che non giunse nel villaggio delle variabili; il Chi Quadrato, grande intenditore di bellezze, notò subito, tra tante variabili dai lineamenti duri e grossolani, il visino esile e la vitina di giunco di Regressione Lineare. Egli s'invaghì subito della nuova bellezza e in una buia notte di luna nuova lasciò il suo palazzo e fuggì con lei.

Neanche farlo apposta, proprio quella notte giunse al villaggio un mostro: il terribile Poisson, bestia crudele e di orrifico aspetto.(Murphy non dorme proprio mai!!!)

Poisson trascinava i suoi orrendi piedi e urlava, facendo risuonare in ogni antro la sua vociaccia malvagia. Roteava i suoi occhi di fuoco tutto intorno a sé cercando qualche preda innocente. Soffiava, e il miasma mefitico emesso dalle sue fauci distruggeva tutto ciò che incontrava.

Aveva fame, voleva del cibo, voleva delle variabili. Esse, rinserrate nelle loro case, si stringevano terrorizzate le une con le altre e speravano nellíarrivo del loro campione. Ma il Chi Quadrato era fuggito con la sua bella.

Eppure un campione giunse rivestito di robusta corazza e armato di spada e lancia. Affrontò Poisson e dopo un lungo e duro combattimento riuscì a fargli ingoiare una bomba a mano. Poisson esplose e i brandelli del suo corpo ricaddero su tutto il villaggio. E fu la distribuzione di Poisson.

Ucciso il mostro, le variabili corsero fuori dalle loro case e cercarono il campione che la aveva coraggiosamente salvate da una morte miserevole quanto certa.

Quale fu il loro stupore quando si accorsero che il campione non era il campione, che il Chi non era il Chi! Ma chi era Allora?

Non era un Chi; era una Variabile. Dopo un attimo di sconcerto, le variabili accolsero colui che aveva debellato la mortifera creatura, lo portarono in trionfo, gli ersero un trono ed egli si assise; Sereno Variabile, nuovo campione della popolazione delle variabili.
 
 

SECONDO ATTO

Il Chi e la Regressione giunsero ad una cascina abbandonata in un bosco e lì vissero giorni di travolgente passione. Una sera, mentre il chi accendeva il camino e la Regressione preparava la cena, qualcuno bussò alla porta del casolare.

Regressione andò ad aprire e si trovò di fronte un relitto díuomo dalle vesti lacere e dal volto smunto e logoro.

-Sono uno Scarto- mormorò prima di cadere a terra privo di sensi.

La Regressione e il Chi si presero cura di lui, lavarono le sue ferite e le sanarono con dellíunguento, tanto che in capo a due giorni lo scarto fu in grado di alzarsi e camminare. Allora egli raccontò la sua terribile storia ai due amanti.

Disse che era uno Scarto Quadratico Medio che abitava nel terzomondo della fisichetta, in una città che fungeva da discarica per tutta la terra.

Disse che i suoi guai erano cominciati quando aveva insidiato la sublime Best Fit, la Favorita di Gauss, lí uomo più ricco e potente dellíintero universo. Allora il povero Scarto era stato catturato, torturato e imprigionato nelle più profonde segrete. Dopo giorni di stenti e sofferenze, era riuscito a fuggire ma, braccato dalle guardie e dai cani, aveva dovuto correre per un giorno intero prima di far perdere le sue tracce. Infine era giunto al casolare, dove era stato curato e nutrito.

Mentre Scarto narrava ciò che gli era accaduto, Regressione piangeva e amava lí ospite per le sofferenze che aveva patito, per i torti che aveva subito e per la pietà che le faceva nascere in cuore: Regressione si innamorò di Scarto come Desdemona si innamorò di Otello.

E il sentimento non rimase non corrisposto. Scarto infatti amò Regressione per la compassione che provava per lui e per le lacrime che versava: Scarto s'innamorò di Regressione come Otello si innamorò di Desdemona.

Così il Chi Quadrato divenne un Chi Cornuto.

Il Chi Cornuto, angosciato, fece fagotto e se ne andò in cerca di fortuna. Ironia della sorte, egli giunse proprio nel paese degli Scarti, dove, sempre più inconsolabile della perdita di Regressione, si diede allíalcool e allíoppio.

Visse per mesi consumandosi nel dolore, fino a che non capì che c'erano altre bellezze che lo attendevano: Medie, Mediane, Indeterminazioni, Inferenze... il mondo era pieno di donne fatte apposta per lui!

Così un giorno, mentre il Chi si trovava alle terme a far sfoggio del suo fisico atletico, uno degli scagnozzi di Gauss, il Log-Log, annunciò alla popolazione il passaggio di Best-Fit:

-Barricate ogni porta e sigillate ogni infisso - gridava - passa la Favorita di Gauss... Verranno impiccati tutti coloro che avranno líimpudenza di guardare Best-Fit, la favorita di Gauss!

Ma la curiosità è assai pericolosa se non la si sa domare, e il Chi era talmente stuzzicato al pensiero di Best-Fit che, incurante della minaccia, decise di spiare quella che si annunciava come bellezza senza pari.

Ed effettivamente, il Chi rimase talmente abbacinato dallo splendore di Best-Fit che istantaneamente decise di volerla per sé.

Così egli si mise subito a pensare a come sarebbe potuto entrare nella villa di Gauss: era una villa impenetrabile, difesa da cani feroci, piranha voraci e Parametri crudeli. Nessuno poteva entrare eccetto donne o eunuchi.

Pensa e ripensa, finalmente il Chi trovò una soluzione: si sarebbe travestito da donna, avrebbe carpito il favore di Gauss e sarebbe entrato nella villa sotto spoglie femminili.

Così il Chi si rase la barba intonsa da giorni, si lasciò crescere i capelli che poi raccolse a crocchia sulla nuca, si fece crescere le unghie e le dipinse di rosso acceso, si impomatò il volto, si truccò le ciglia con nero di bistro, si unse con oli speziati e si strinse la vita in soffocanti e rigidi busti di stecche di balena. Poi indossò abiti femminili.

Così conciato, quellíuomo gagliardo che era il Chi, pareva proprio una bella donna e avrebbe fatto perdere la testa a chiunque. E infatti Gauss "la" chiamò alla sua corte...
 
 

TERZO ATTO

Una volta introdotto nella villa gaussiana, condotto nei ginecei, il Chi si mise subito alla ricerca di Best-Fit. E mentre egli si indaffarava nella sua ricerca, Gauss, mollemente adagiato su cuscini di piume di struzzo, si occupava della normale distribuzione dei compiti fra i suoi schiavi:

-Mio fido Lorentz, recati dal cuoco, nelle cucine, e ordinagli il pasto più gustoso e raffinato che abbia mai cucinato... Vai dal cantiniere e fai preparare i migliori vini che possano accompagnarsi alle primizie che stasera verranno servite a tavola.

-Tu Chauvenet faí in modo che la mia cena sia rallegrata da suonatori di liuto e di lira, e che delle leggiadre fanciulle la allietino con canti e danze...

Quando tutto sarà disposto, prendi la superba bellezza che alimenta la fiamma della mia nuova passione e menala nella sala del banchetto.

Ricevuti gli ordini, gli schiavi si ritirarono con un profondi inchini ed adempirono le volontà del padrone.

Così il Chi dovette interrompere anzitempo la sua ricerca per assecondare i capricci di Gauss: appena il Chi fu condotto nella sala da pranzo, Gauss gli venne incontro e gli si chinò dinanzi:

- Il sole stesso, non potendo competere con la vostra bellezza e il vostro splendore, si rode díinvidia e si offusca quando Vi vede!

Il Chi si inchinò a sua volta, coprendosi il volto con il ventaglio di pizzo.

- Fatemi l'onore, o Diva, di cibarvi alla mia miserrima mensa e ditemi, Vi prego, qual è il vostro nome poiché, rapito dalla vostra bellezza, devo averlo scordato!

Il Chi questa volta rispose nel miglior falsetto di cui era dotato, non potendo esimersi dal farlo.

-Mi chiamo Chi Qu.... Chicchirichì!

-Chicchirichì...- ripeté tra sé Gauss - oh nome sublime! Nessun altri avrebbe potuto portare un nome solare come il Vostro: un nome che annuncia l'alba! un nome che possiede tutta la maestosità, la fierezza e la grazia del sole nascente! un nome che col suo riverbero abbaglia un cieco! un nome, una garanzia...!

Vezzosa Chicchirichì, vogliate accomodarvi sul triclinio mentre io dispongo affinché vi siano servite le vivande.

La cena proseguì senza troppi intoppi, con Gauss che snocciolava un complimento dietro l'altro, e Chicchirichì che si guardava bene dall'abbuffarsi per timore di rimanere soffocato nel busto. Terminata la cena Gauss si fece servire il digestivo, al che nacquero per lui i guai ( mentre il Chi si tolse da un bellíimpiccio).

Infatti Gauss stava giusto portandosi il bicchierino alle labbra, quando Chicchirichì, con tutta la delicatezza di cui era capace, lo fermò:

-Perdonate il mio ardire, mio Signore, ma, con tutto il rispetto, non potete prendere un digestivo!

-E perché mai?- domandò Gauss tra lo stupito e lo scotchcciato (infatti durante la cena aveva bevuto molto scotch).

-Ma perché è inverno, chiaro! - rispose con tutta semplicità Chicchirichì.

Gauss rifletté un attimo e poi annuì: chiaro! il ragionamento non faceva una grinza! Divenne paonazzo dalla vergogna e dalla rabbia, ordinò ai servi che gli fosse portato un diginvernale e berciò che avrebbe decapitato tutti dal momento che nessuno si era preoccupato di avvisarlo del rischio che correva bevendo un digESTIVO fuori stagione.

In mezzo alla confusione che si era creata, il Chi riuscì non solo a sgattaiolare fuori dalle sala, ma anche a trovare Best-Fit, a ficcarla in un sacco e a condurla con sé fuori dalla villa di Gauss.
 
 

QUARTO ATTO

Il Chi Quadrato fuggì attraverso il bosco, pensando che per i servi di Gauss sarebbe stato più difficile trovarli. Fuggì con Best-Fit in spalla, imbavagliata e chiusa in un sacco. Voleva recarsi in terra straniera, dove il braccio di Gauss non arrivava e dove avrebbe potuto vivere in pace con la sua nuova conquista.

Così pensando e correndo, correndo e pensando, il Chi perse la traccia del sentiero e si smarrì nella foresta. Ma la fortuna aiuta gli audaci: proprio in quel momento passò di lì quello che dalla foggia degli abiti poteva sembrare un boscaiolo.

Stava procedendo balzelloni e cantava :

Sono Errore, un farabutto
alto, bello, forte e asciutto

Sono Errore, un manigoldo
E ti ammazzo per un soldo

Sono proprio una canaglia,
Sono il re di una marmaglia

Di briganti e malviventi,
Malfattori e delinquenti.
 
 

Poi si interruppe fece una piroetta, e continuò il suo discorso in prosa rivolto al Chi (che -ricordiamo- era ancora vestito da donna):

-I miei ossequi, signora! Sono Errore, il gaglioffo più crudele e spietato della terra! Ma in compenso, signora, sono e ho un fisico migliore di Tyco Brahe e migliore di Roby Nudo. Mi chiamano anche Magnetone di BHOR e BHARGENT perché attiro i danari come una calamita attira gli spilli. E tanto per dirla tutta, sono un poeta e un musico così sopraffino da far sfigurare Omero: la romanza che ho cantato prima è una mia composizione. Ne vuole ascoltare il seguito?

Il Chi ascoltò il seguito, e tanto lodò e stralodò la bravura, la forza, la bellezza, líingegno eccetra eccetra di Errore che questi, lusingato da tale e tanto apprezzamento, si dimenticò per un attimo della sua malvagità, ricondusse il Chi Quadrato sul sentiero e gli indicò la via per giungere a Distribuzione, il primo paese oltre il confine.

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Stefano Fachin
Professore Ordinario di Statistica Economica
DCNAPS-Facoltà di Scienze Statistiche
Università di Roma "La Sapienza"
box 83 - RM 62
P.le A. Moro 5 - 00185 Roma
Tel. +39-06-49910834
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