[Forum SIS] R: Ieri su Repubblica

Fabio Divino fabio.divino a unimol.it
Dom 3 Gen 2021 09:32:48 CET


Cara Clelia,

grazie per il puntuale chiarimento, condivido anche e soprattutto la tua 
considerazione
sulla "precarietà" della strategia di rilevazione dei dati da parte del 
dicisore (a tutti i
livelli).

Mi allineo alla proposta di Giovanna, proviamo a coordinarci e 
"sporchiamoci le mani"

Ricambio gli auguri che estendo a tutti i soci

Cari saluti

Fabio Divino


Il 03/01/21 08:49, giovanna jona lasinio ha scritto:
> Cara Clelia
> Grazie della bella mail di condivisione con tutti noi. Chiarirci lei 
> idee all'interno della nostra comunità è importantissimo perché poi ci 
> permette di comunicare correttamente con il "resto del mondo". Io ne 
> avevo bisogno ��
> Penso che come comunità, magari con l'aiuto della società civile, 
> dovremmo chiedere che questa volta sia davvero appronta una 
> rete/struttura di monitoraggio fatta bene. Pensiamo se far partire 
> rapidamente una qualche azione (scrivere tutti ai giornali? Scrivere 
> collettivamente?...)
> Buona giornata
> Giovanna Jona Lasinio
>
> Il dom 3 gen 2021, 00:39 Di Serio Clelia <diserio.clelia at unisr.it 
> <mailto:diserio.clelia at unisr.it>> ha scritto:
>
>     Cari tutti,
>     volevo aggiungere alla discussione qualche nota non tanto
>     statistica quanto inerente al concetto di vaccino, osservazioni
>     condivise con la collega Lucia Lopalco immunologa con cui lavoro
>     da tanti anni su immunologia dell'HIV.
>     E' fuorviante pensare  in generale che "il vaccino di fatto
>     infetta chi lo riceve" (cit) perchè il principio su cui si basano
>     la maggior parte dei vaccini,  inclusi i cosiddetti  "attenuati" ,
>     è proprio il fatto che i virus vengano modificati e privati della
>     loro capacità infettante mantenendo le loro proprietà immunogene
>     (tra i piu' famosi rosolia/parotite). Pochi sono i vaccini che
>     possono indurre un'infezione molto blanda senza però provocare
>     malattia. E comunque il vaccino anti COVID-19 della Pfizer non è
>     tra quelli proprio per come è costruito. Infatti è basato
>     sull’RNAmessaggero che codifica per la proteina Spike e non può in
>     alcun modo avere capacità infettante, in quanto non contiene
>     alcuna informazione genetica relativa alla replicazione virale ma
>     contiene solo e soltanto un “messaggio” per la cellula ospite che
>     produce la stessa proteina Spike, la quale  stimola il sistema
>     immunitario a produrre anticorpi specifici contro la stessa
>     proteina  e non può quindi in alcun modo generare un processo
>     infettivo.
>     Quindi, come è stato detto, c'è il bisogno assoluto di mantenere
>     alta la soglia  di attenzione e prevenzione anche se vaccinati 
>     (sia dopo la prima che la seconda dose) perchè non ci sono ancora
>     dati solidi sulla forza  e durata di "neutralizzazione" degli
>     anticorpi cosiddetti "neutralizzanti" nel soggetto vaccinato.
>     Credo che la grande scommessa di questo vaccino sia proprio
>     questa: il vaccino Pfizer protegge solo l'individuo dalla malattia
>     (quanto e per quanto a lungo?) o anche la comunità (ovvero
>     impedisce che il virus infetti  i vaccinati ad un livello tale che
>     possa essere anche trasmesso)?  Solo nel secondo caso si potrebbe
>     pensare al raggiungimento di un'immunità di gregge con un vaccino
>     di massa, e solo qualora il vaccino resti stabile rispetto alle
>     tante mutazioni. Nel primo caso no. Le domande sono molte e molto
>     complesse come lo è tutta l'immunologia dei vaccini e siamo ancora
>     in una prima fase post-marketing.
>     A mio avviso sarebbe molto importante che come comunità statistica
>     e biostatistica ci si coordinasse con le istituzioni sanitarie per
>     costituire un campione  statistico di "sorveglianza" sul vaccino,
>     che permetta di acquisire una conoscenza maggiore e "misurare" le
>     proprietà immunogeniche del vaccino (che dipenderanno anche molto
>     da stratificazioni in base all'età e dalle comorbidità soprattutto
>     per il vaccino Pfizer), e rilevare misurazioni longitudinali dei
>     livelli di anticorpi, della eventuale carica virale degli
>     eventuali vaccinati che si infettano, per poi capirne la capacità
>     di trasmissione e monitorare il rischio che i vaccinati diventino
>     una sorte di "asintomatici".  Insomma tutte le informazioni
>     cruciali che  abbiamo ben visto come siano mancate nella fase I e
>     continuino a mancare nella fase II proprio per l'assenza di dati
>     rilevati su un campione adeguatamente disegnato aspetti che
>     tutt'ora impediscono la stima dei parametri epidemiologici di
>     questa patologia.
>     Colgo l'occasione per mandare a tutte le colleghe e i colleghi un
>     caro augurio di un 2021 che porti un po' di serenità e ci permetta
>     di incontrarci e confrontarci di nuovo di persona oltre che sulle
>     piattaforme virtuali.
>     Clelia
>
>
>
>
>     Clelia Di Serio,
>     Full Professor in Medical Statistics and Epidemiology
>     Director of University Centre for Statistics in the Biomedical
>     Sciences ( CUSSB )i
>     www.cussb.unisr.it- 0039022643 4872 (3844)
>     Università Vita-Salute San Raffaele
>     Via Olgettina 58
>     20132 Milan
>     ITALY
>
>     ________________________________________
>     Da: sis-bounces at stat.unipg.it <mailto:sis-bounces at stat.unipg.it>
>     <sis-bounces at stat.unipg.it <mailto:sis-bounces at stat.unipg.it>> per
>     conto di Fabrizia Mealli <fabrizia.mealli at unifi.it
>     <mailto:fabrizia.mealli at unifi.it>>
>     Inviato: giovedì 31 dicembre 2020 17:54
>     A: Annalisa Cerquetti
>     Cc: SIS Lista; Michela Baccini
>     Oggetto: Re: [Forum SIS] Ieri su Repubblica
>
>     Ciao Annalisa,
>     L'Agenzia italiana del farmaco è chiara su questo punto: "Gli
>     studi clinici condotti finora hanno permesso di valutare
>     l’efficacia del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) sulle
>     forme clinicamente manifeste di COVID-19 ed è necessario più tempo
>     per ottenere dati significativi per dimostrare se i vaccinati si
>     possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre
>     persone.  Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga
>     dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono in contatto con
>     loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti
>     COVID-19".
>     Lo studio Pfizer e pare anche quello Moderna (uscito 5 ore fa)
>     dimostrano che il vaccino protegge dalla malattia COVID19 (intesa
>     come malattia sintomatica), ma non è stato verificato che protegga
>     dal contrarre l'infezione in forma asintomatica. Ci auguriamo che
>     non sia questo il caso ma è molto importante che questo aspetto
>     sia chiaro al grande pubblico perché cambia la prospettiva
>     dell'utilità della vaccinazione. Ci si vaccina per proteggere noi
>     stessi e si spera che questo serva anche a proteggere gli altri.
>     Ma visto che al momento non ci sono evidenze scientifiche su
>     questo, si devono comunque adottare misure di protezione. Insomma
>     il vaccino non ci libererà dal giogo del distanziamento sociale
>     ancora per un po'. Credo che affrontare gli argomenti in modo
>     chiaro e senza alimentare la polarizzazione delle posizioni sia il
>     miglior strumento per non generare e alimentare diffidenze.
>     Tanti auguri di buon anno!
>     Michela
>
>     --
>     Michela Baccini
>     Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni - Università
>     di
>     Firenze<https://www.google.com/maps/search/Firenze+Viale+Morgagni+59+50134+Firenze?entry=gmail&source=g>
>     Viale Morgagni 59 50134
>     Firenze<https://www.google.com/maps/search/Firenze+Viale+Morgagni+59+50134+Firenze?entry=gmail&source=g>
>     email: michela.baccini at unifi.it
>     <mailto:michela.baccini at unifi.it><mailto:michela.baccini at unifi.it
>     <mailto:michela.baccini at unifi.it>>, michela.baccini at gmail.com
>     <mailto:michela.baccini at gmail.com>
>     <mailto:michela.baccini at gmail.com <mailto:michela.baccini at gmail.com>>
>
>
>     Il giorno gio 31 dic 2020 alle 16:39 Annalisa Cerquetti
>     <annalisa.cerquetti at gmail.com
>     <mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com><mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com
>     <mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com>>> ha scritto:
>     Ma perche' un vaccino dovrebbe proteggere da un'infezione?
>     Non e' una contraddizione in termini?
>
>     Un vaccino, per quanto sofisticato come quello a mRNA della
>     Pfizer/BioNTech, di fatto "infetta" chi lo riceve, ovvero
>     introduce una versione attenuata, o una porzione, o addirittura
>     come in questo caso, un "messaggio" in grado di produrre una
>     proteina, del virus stesso.
>
>     Per questo, per il grande pubblico, e soprattutto per convincere
>     gli scettici, temo possa essere fuorviante anche parlare di
>     probabilita' di "infettarsi E ammalarsi".
>     Il punto non e' il rischio di infezione, che in uno studio
>     randomizzato e' ovviamente assunto uguale per vaccinati e non
>     vaccinati, e nella realta' da tutto dipende meno che dall'aver
>     fatto o no il vaccino, ma la capacita' del vaccino, attraverso il
>     suo meccanismo, di "attrezzare" il sistema immunitario a
>     combattere la malattia che il corpo sviluppera' in risposta
>     all'infezione, se questa arrivera'.
>
>     A.
>
>
>
>
>
>
>
>
>     On Thu, Dec 31, 2020 at 3:07 PM Fabrizia Mealli
>     <fabrizia.mealli at unifi.it
>     <mailto:fabrizia.mealli at unifi.it><mailto:fabrizia.mealli at unifi.it
>     <mailto:fabrizia.mealli at unifi.it>>> wrote:
>     Cari tutti,
>
>     Sperando di fare cosa gradita in fondo a questa mail potete
>     trovare la nota che abbiamo scritto per i nostri studenti di
>     Statistica per fare un po’ di chiarezza sulle misure di efficacia
>     negli studi sperimentali e in quelli sui vaccini in particolare.
>     Una versione più estesa e completa apparirà su Unifi Magazine a breve.
>     Se siete interessati, contributi dei ricercatori del DISIA si
>     possono trovare qua:
>     https://www.disia.unifi.it/vp-269-ricerca-disia-su-covid-19.html
>
>     Un caro saluto e auguri per un 2021 più tranquillo!
>
>     Fabrizia
>
>
>     ================================================
>     Misure statistiche per valutare l'efficacia di un vaccino e più in
>     generale di un trattamento medico.
>     Di seguito, con riferimento alla discussione relativa
>     all'efficacia del vaccini Pfizer, riportiamo due punti
>     fondamentali che dovrebbero essere sempre ben definiti quando si
>     procede ad un'analisi statistica:
>     1) Definire la variabile di risultato: il vaccino è stato valutato
>     in base al rischio di ammalarsi di COVID-19, ovvero in base al
>     rischio di infezione sintomatica; contrariamente a quanto in modo
>     superficiale è stato detto, non è stato valutato in base al
>     rischio di infezione da SARS-CoV-2 (e nemmeno rispetto al rischio
>     di conseguenze gravi della malattia, come la morte). Dunque,
>     facendo riferimento allo studio Pfizer, gli 8 su 17’411 soggetti
>     vaccinati e i 162 su 17’511 soggetti non vaccinati sono individui
>     che si sono infettati E hanno manifestato almeno un sintomo;
>     8/17’411=0,046 % è dunque la stima della probabilità di infettarsi
>     E ammalarsi se vaccinati (46 malati ogni 100'000 vaccinati) e
>     162/17’511=0,925 % (925 malati ogni 100'000 non vaccinati) è la
>     stima della probabilità di infettarsi E ammalarsi se NON
>     vaccinati. In altre parole, gli individui che hanno contratto una
>     forma asintomatica dell'infezione non sono conteggiati tra i casi.
>     Dato che essi non entrano nel calcolo delle due probabilità, lo
>     studio Pfizer al momento non dà informazione circa la probabilità
>     di contrarre l'infezione da SARS-Cov-2, ovvero di contrarla in
>     qualsiasi sua forma, inclusa quella asintomatica.
>     L’importanza del punto (1) sta nel fatto che il vaccino, almeno in
>     base alle informazioni fino ad ora pubblicate, non è detto che
>     protegga dall’infezione ma solo dallo sviluppo della malattia, ed
>     è per questo che le persone vaccinate devono continuare ad
>     utilizzare i dispositivi di protezione e osservare regole di
>     distanziamento, per proteggere se stesse e gli altri. Si vedano su
>     questo i punti 11 e 31 del vademecum AIFA
>     (https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccino-covid-19-comirnaty?fbclid=IwAR02-CnPcjO8IS9A_KOJj5K1SFJO1dcz1lDcE1UYyN7LCPV7iXjIL9bsW7M)
>     2) Definire l'effetto causale e le misure di efficacia: Come
>     vengono confrontate le due probabilità calcolate al punto
>     precedente (che si chiamano anche rischi) per produrre una misura
>     di efficacia? Usualmente se ne fa il rapporto, stimando il
>     cosiddetto rischio relativo. In questo caso 0,925/0,046 = 20.11.
>     Significa che una persona NON vaccinata ha una probabilità di
>     infettarsi E ammalarsi 20 volte maggiore rispetto ad una persona
>     vaccinata; specularmente 0,046/0,925 =0,05 ovvero una persona
>     vaccinata ha un rischio di infettarsi E ammalarsi che è solo pari
>     al 5% dello stesso rischio per una persona NON vaccinata. Come si
>     arriva al 95% di efficacia di cui si parla e quale è il suo
>     significato? Ci si arriva calcolando 100%-5%. Questa è la
>     cosiddetta frazione attribuibile di malattia: il 95% delle persone
>     che si sarebbero infettate E ammalate se non vaccinate NON si
>     ammalano se vaccinate.
>     Stando a questi numeri, di 100 infezioni sintomatiche, il vaccino
>     ne può evitare 95. Di 1’000 ne può evitare 950 e così via. Se
>     rapportiamo questi numeri al totale della popolazione, come
>     qualcuno ha fatto, ci accorgiamo che i casi sintomatici
>     risparmiati sono una piccola percentuale del totale degli
>     individui nella popolazione, ma questo non significa che il
>     vaccino sia poco efficace. Dato che i vantaggi in termini
>     assoluti, ovvero in termini di numero di casi evitati, dipendono
>     dal profilo di rischio COVID-19 della popolazione e dalla
>     diffusione del contagio nella popolazione, la messa a punto di un
>     piano vaccinale dovrebbe essere valutata con riferimento al
>     contesto specifico.
>
>
>     Il giorno mar 29 dic 2020 alle ore 19:33 Alessandra Petrucci
>     <alessandra.petrucci at unifi.it
>     <mailto:alessandra.petrucci at unifi.it><mailto:alessandra.petrucci at unifi.it
>     <mailto:alessandra.petrucci at unifi.it>>> ha scritto:
>     Car* Tutt*,
>
>     per dovere di cronaca riporto la risposta della task force (anche
>     se non ci sono statistici almeno per ora) dell'Università di Firenze
>
>     https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/12/29/news/firenze_contro_il_prof_anti-vax_insorge_l_universita_-280241567/
>
>     Un saluto,
>     Alessandra Petrucci
>
>
>     Il giorno mar 29 dic 2020 alle ore 15:59 Annalisa Cerquetti
>     <annalisa.cerquetti at gmail.com
>     <mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com><mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com
>     <mailto:annalisa.cerquetti at gmail.com>>> ha scritto:
>     Cari tutti,
>
>     solo per segnalare, a proposito di ruolo degli statistici e
>     visibilita' delle nostre competenze, che ieri diversi quotidiani
>     nazionali e relativi siti web hanno dato risalto a questa notizia
>
>     https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/12/28/news/il_prof_di_intermieristica_io_non_mi_vaccino_-280180171/
>
>     Un Associato MED45 di Firenze sconfessa su Facebook la correttezza
>     dello studio di Pfizer/BioNTech pubblicato su NEJM che ha dato il
>     via libera alla campagna vaccinale
>
>     https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2034577
>
>     Annalisa
>
>
>
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>
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>
>
>     --
>     Fabrizia Mealli, PhD
>
>     Professor of Statistics
>     Department of Statistics, Computer Science, Applications "Giuseppe
>     Parenti" - University of Florence
>     http://local.disia.unifi.it/mealli/
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>     Director of the Florence Center for Data Science
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>     --
>     Fabrizia Mealli, PhD
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-- 
Fabio Divino, PhD
Associate Professor of Statistics, Probability and Computational Methods
Laboratory of Biostatistics and Computational Epidemiology "StatGroup-19"
Division of Physics, Computer Science and Mathematics
Department of Biosciences
University of Molise
Contrada Fonte Lappone - 86090 Pesche (IS), Italy
fabio.divino at unimol.it


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