[Forum SIS] replica ad Alleva e Zuliani

Luca LA ROCCA luca.larocca a unimore.it
Gio 22 Ott 2020 10:48:02 CEST


Buongiorno Mauro,

non conosco personalmente ne' Alleva ne' Zuliani,
ma conosco te e sono perplesso dalla tua lettura del loro articolo:
dove Alleva e Zuliani chiedono di *sostituire* l'attuale monitoraggio?

Te lo chiedo con l'unico obiettivo di fare chiarezza ed evitare
fratture evitabili. Magari l'hanno scritto, ma io non l'ho letto
e mi sembrerebbe una richiesta molto forte.

E' vero che ogni risorsa spesa in un modo non puo' essere spesa
in un altro, ma e' anche vero che nessuna strategia puo' avere
una sola gamba e anche nell'emergenza occorre provare a perseguire
obiettivi conoscitivi di ampio respiro (Bletchley Park docet).

Dopo di che sono d'accordo con te (e probabilmente con molti altri
su questa lista) che non tutti i problemi sono chiodi e di fronte a
un bullone conviene cercare una chiave inglese... ci mancherebbe!

Cordialmente,
Luca

Il 21/10/20 15:06, Mauro Gasparini ha scritto:
> Cari soci e cari Alleva e Zuliani,
> 
> ho scritto al Corriere una replica all'articolo di Alleva e Zuliani
> citato in calce.
> Poiché dubito che me la pubblichino, la spedisco anche a questa mailing
> list i cui membri sono forse più interessati.
> 
> Mauro Gasparini.
> 
> -------------------------------------------------------------------------
> 
> Caro direttore del Corriere della Sera,
> 
> da biostatistico voglio esprimere opinioni molto diverse da quelle
> dei colleghi Alleva e Zuliani contenute nella lettera del 17 Ottobre 
> 2020 al vostro giornale "La lotta al virus ha bisogno di dati",
> di cui condivido solo il titolo
> (vedasi il sito web
> https://www.corriere.it/opinioni/20_ottobre_17/10-cultura-documentogcorriere-web-sezioni-a6863426-10b2-11eb-bf58-6564bb782bca.shtml 
> 
> )
> I colleghi vorrebbero infatti sostituire all'attuale monitoraggio 
> intensivo di casi a rischio (cioé persone normali che per vari motivi 
> ritengono di essere stati a contatto con persone positive e richiedono 
> un tampone) un campionamento ripetuto nel tempo di screening di 
> popolazione con caratteristiche statistiche più convenzionali, cioé 
> campioni casuali dalla popolazione generale.
> Tali campioni avrebbe vantaggi certi, come la correttezza statistica
> (non sarebbero cioé affetti dalle distorsioni causate dalla selezione
> di casi a rischio), la omogeneità (si potrebbe usare lo stesso tipo di
> tampone per tutti) e la minore numerosità.
> 
> Peccato che i colleghi che propongono tale metodo sembrano dimenticare 
> che siamo nel mezzo di un'epidemia globale e che è primario interesse 
> della società rallentare il contagio tramite operazioni di contenimento 
> e di identificazione dei focolai. E' quindi fondamentale esaminare in 
> primis i casi a rischio, utilizzando tutte le risorse disponibili.
> Insomma, se vogliamo salvare delle vite sono meglio 150000 tamponi 
> mirati che 15 volte 10000 tamponi casuali.
> 
> E' la metodologia statistica che si deve adeguare al tipo di dati che ha 
> di fronte e, tramite una opportuna modellistica dell'epidemia che molti 
> di noi statistici e data scientists sono in grado di fare e stanno 
> facendo, fare inferenza sulle quantità di interesse come R_t, incidenza 
> e prevalenza puntuali della malattia. In presenza di campionamento 
> distorto deve infati supplire la modellistica matematico-statistica.
> 
> I colleghi Alleva e Zuliani invocano inoltre una "forza dell’obbligo di 
> risposta in virtù della rilevanza sanitaria", dimenticando che qualunque 
> rilevazione sanitaria, specialmente invasiva, nel nostro paese 
> democratico necessita di consenso informato. Non siamo mica in Cina!
> 
> Infine, la critica di non avere raggiunto l'obiettivo dei 150000 esami
> sierologici nell'indagine Ministero della Salute-Istat è gratuita:
> i colleghi sanno benissimo che nella situazione di smarrimento
> ma, appunto, di democrazia ancora in vigore (grazie al cielo!),
> in cui eravamo a Giugno tale tasso di risposte mancanti
> fu del tutto fisiologico e, del resto, anticipato.
> L'indagine ISTAT e la stima di prevalenza sierologica che fornì
> rimangono a tutt'oggi una fonte di informazione importante
> che ha guidato le scelte del governo, dei suoi consiglieri scientifici
> e della società nel suo complesso.
> 
> Mauro Gasparini
> Ordinario di Statistica al Politecnico di Torino
> 
> 
> 
> On 10/18/20 2:56 PM, Annalisa Cerquetti wrote:
>> Cari tutti,
>>
>> visto oggi, giro il link
>>
>> https://www.corriere.it/opinioni/20_ottobre_17/10-cultura-documentogcorriere-web-sezioni-a6863426-10b2-11eb-bf58-6564bb782bca.shtml 
>>
>>
>> Annalisa
>>
>> _______________________________________________
>> Sis mailing list
>> Sis at stat.unipg.it
>> http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
>>
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