[Forum SIS] R: Dichiarazione di San Francisco sulla Valutazione della Ricerca, DORA

Di Serio Clelia diserio.clelia a unisr.it
Mer 24 Giu 2020 01:33:01 CEST


Care/i Colleghe/i,
ritengo che in questi anni tutto cio' che abbia riguardato "decisioni" sulla lista delle riviste di area 13 sia stato qualcosa di molto "esclusivo" nel senso che ha "escluso", in modo a mio avviso molto anacronistico, intere fasce disciplinari come la biostatistica applicata che ormai da molto tempo non è piu' appannaggio solo dei medici (anzi quasi per nulla come si vede dalla formazione dei nostri dottorandi).
Non devo certo evidenziare come in tutto il mondo la biostatistica rappresenti invece un ambito "inclusivo" di statistici, matematici, informatici, bioiformatici, fisici,  ed esperti di scienze computazionali che vivono e discutono giornalmente con clinici, ricercatori di base, virologi, infettivologi e sono con loro in prima linea a cercare di imparare ed insegnare non solo modelli ma un metodo di ricerca, il vero "statistical reasoning".
Chi, come me e tanti miei colleghi di grande valore, ha sempre lavorato per costruire delle realtà biostatistiche nel cuore di realtà altamente competitive come lo è la ricerca biomedica,  in Italia è stato messo gravemente in difficoltà da scelte incomprensibili su questa lista, in cui vedevamo misteriosamente escluse riviste di primaria importanza per la ricerca a livello mondiale (come molte davvero clamorose: Epidemiology, Cancer, Nature Biotechnology, Nature Medicine, Nature Communication, Cell, New England Journal of Medicine, Lancet, BMJ,  etc...) alcune delle quali non appaiono neppure sulla lista delle cosiddette riviste "scientifiche" per l'area 13! Non mi soffermo sull'inclusione  - per altri settori - di riviste altrettanto applicate ma a dir poco marginali.
A mio avviso sarebbe doveroso includere davvero le riviste scientifichi che compaiono nei primi percentili di tutti i settori scopus lasciando ad esperti e commissioni abilitate il compito di valutarne il contenuto dal punto di vista dell'originalità del contributo statistico.  Ho mandato negli anni passati, insieme anche ad alcuni colleghi italiani e stranieri che si occupano di biostastica all'estero e che ospitano spesso studenti italiani per periodi di ricerca nelle loro sedi, piu' volte delle segnalazioni all'ANVUR in merito alle riviste biomediche clamorosamente escluse , ma al momento non abbiamo avuto mai riscontri.
Non credo quindi sia solo una riflessione sull'impact factor si/no quella che deve essere fatta, ma piu' in generale su quello che i nostri giorni di COVID dovrebbero averci duramente insegnato, ovvero che in campo di salute la statistica non esiste senza la medicina e viceversa.  Sappiamo che ormai non è piu' tempo per permettersi di restare un settore di nicchia, altrimenti resteremo sempre molti passi indietro sia per visibilità che nella assegnazione delle risorse per la ricerca rispetto a chi affronta problemi complessi (biomedici e non) con strumenti ingegneristici magari piu' limitati nella metodologia statistica ma pubblicati su riviste che gli operatori, e i decisori in area health leggono davvero.
Di fronte al ritrovato entusiasmo per la biostatistica che ho visto riscoperto da tanti colleghi statistici ed espresso in questi mesi in lista SIS, ho voluto condividere con voi queste riflessioni penso anche ovvie, come socio SIS, SIB, SISMEC (insomma come statistica in medicina!) nella speranza che tutte le divisioni imposte dai settori disciplinari si trasformino presto da labirinti di Cnosso in sistema di  vasi comunicanti! Siamo una comunità con molte potenzialità ma ancora molto inespresse.

Un caro saluto e buonanotte,
Clelia.




Clelia Di Serio, PhD
Full Professor in Medical Statistics and Epidemiology
Director of University Centre for Statistics in the Biomedical Sciences ( CUSSB )
www.cussb.unisr.it- 0039022643 4872 (3844)
Università Vita-Salute San Raffaele
Via Olgettina 58
20132 Milan
ITALY

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Da: sis-bounces a stat.unipg.it <sis-bounces a stat.unipg.it> per conto di giuseppe Arbia <giuseppearbia13 a gmail.com>
Inviato: martedì 23 giugno 2020 15:19
A: Renata Rotondi
Cc: Paolo Giudici; SIS List
Oggetto: Re: [Forum SIS] Dichiarazione di San Francisco sulla Valutazione della Ricerca, DORA

La novità è che molte riviste ed università stanno decidendo ora di firmare DORA. Tra queste appunto JSPE e con lei tutta Springer Nature che ha firmato il 20 maggio u. s.
Molte altre università vanno aggiungendosi (University of Cambridge, ad esempio, ha firmato nel 2019) a testimonianza che il problema è molto sentito.
Concordo con Paolo per quel che concerne le riviste dell'area 13. Quello che sottolinea la diffusione di DORA è che l'uso del IF sta diventando obsoleto e che i firmatari (sempre più numerosi) si impegnano ad abbandonare l’uso delle metriche delle riviste per giudicare i contenuti degli articoli. In tal senso la stessa distinzione di settore bibliometrico/non bibliometrico andrebbe ripensata. Cosa diventa un settore bibliometrico nel momento in cui non si usano più le metriche?

Renata ha ragione. L'elenco delle riviste di area 13 va riformato.

Giuseppe



Il giorno mar 23 giu 2020 alle ore 13:44 Renata Rotondi <reni a mi.imati.cnr.it<mailto:reni a mi.imati.cnr.it>> ha scritto:
Vorrei dare la mia esperienza su questo punto.
Proprio per valorizzare il ruolo importantissimo dei metodi statistici nello studio di problemi applicativi, ad esempio in campo ambientale, ho preferito spesso pubblicare su riviste di settore, e non strettamente statistiche dove avrei invece avuto un adience che avrebbe apprezzato maggiormente gli strumenti, magari innovati, utilizzati nell'analisi, ma meno interessata al problema e quindi al tentativo di dare un contributo alla soluzione di un problema applicativo di rilevanza internazionale.
Purtroppo però queste riviste, seppur molto quotate con rigoroso referaggio, non compaiono nell'elendo delle riviste dell'area 13, quindi la pubblicazione ha valore 0.
Non c'è poi da stupirsi se in alcuni settori troviamo geofisici ed altri esperti di settore che "fanno" il lavoro che dovrebbe essere fatto con la competenza degli statistici.

Renata Rotondi
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Da: "Paolo Giudici" <paolo.giudici a unipv.it<mailto:paolo.giudici a unipv.it>>
A: "giuseppe Arbia" <giuseppearbia13 a gmail.com<mailto:giuseppearbia13 a gmail.com>>
Cc: "SIS List" <sis a stat.unipg.it<mailto:sis a stat.unipg.it>>
Inviato: Martedì, 23 giugno 2020 12:42:27
Oggetto: Re: [Forum SIS] Dichiarazione di San Francisco sulla Valutazione della Ricerca, DORA

Grazie Giuseppe per il suggerimento, forse un po' datato, ma sempre attuale:
(Annual Meeting of The American Society for Cell Biology (ASCB) in San Francisco, CA, on December 16, 2012. )

Credo anche io che il Journal Impact Factor abbia dei limiti. In particolare, occorrerebbe sempre considerare il contributo e l'impatto citazionale di ogni singola pubblicazione, oltre alla rivista nella quale è stata pubblicata.

Credo tuttavia che, per la maggior parte degli statistici,  il dibattito vada collocato nell'ambito dell'area scientifico-disciplinare 13 (Scienze economiche e statistiche) che NON è bibliometrica.

Personalmente, ritengo che le nostre discipline possano essere meglio valorizzate considerato il loro apporto multidisciplinare in riviste di alta qualità di vari ambiti applicativi: ambientali, economici, sociali, sanitari, ..
piuttosto che ridurre le riviste "qualificate" a quelle ritenute statistiche "pure" da un gruppo di esperti.

Mi piacerebbe, su questo punto, centrale nel dibattito sul futuro della statistica, sentire l'opinione di altri colleghi.

Buona giornata a tutti,





Tuttavia, ricordo che, per

Paolo Giudici
Professor of Statistics
University of Pavia
Research Profile:
https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=23491813000

















Il giorno mar 23 giu 2020 alle ore 11:55 giuseppe Arbia <giuseppearbia13 a gmail.com<mailto:giuseppearbia13 a gmail.com>> ha scritto:
Segnalo l'iniziativa di un gruppo di curatori ed editori di riviste accademiche internazionali (tra le quali il "Journal of Spatial Econometrics" del quale sono Editor-in-Chief) che affronta la questione di migliorare le modalità con cui i prodotti della ricerca scientifica vengono valutati dalle agenzie di finanziamento e dalle istituzioni accademiche, criticando l'uso di indicatori quali l'Impact Factor.
II gruppo ha stilato una serie di raccomandazioni denominate DORA (Declaration on Research Assessment) che trovate al link:

https://sfdora.org/read/it/

e che secondo me fornisce utili spunti per il dibattito in seno alla nostra Società su questi temi.

Giuseppe


Giuseppe Arbia, PhD Cantab
Ordinario di Statistica Economica
Università Cattolica del Sacro Cuore
ROMA



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