[Forum SIS] Dichiarazione di San Francisco sulla Valutazione della Ricerca, DORA

Michele LA ROCCA larocca a unisa.it
Mar 23 Giu 2020 15:18:22 CEST


Paolo credo abbia posto un problema cruciale, e l’esperienza di Renata ne è diretta testimonianza.

Molto spesso il lavoro di ricerca degli statistici avviene in gruppi multidisciplinari su temi di contatto tra Statistica e diverse altre discipline. Molte delle innovazioni metodologiche più avanzate hanno trovato origine in problemi emersi in ambiti applicativi specifici e per trattare “nuovi”  tipi di dati ad essi connessi (“omics data” solo per fare un esempio ma tanti altri casi potrebbero essere citati). Le stesse “call” su progetti di ricerca di natura competitiva (specialmente a livello europeo) favoriscono le proposte multidisciplinari ed interdisciplinari. Una “corretta” valutazione della qualità della ricerca in ambito statistico non può non tenere conto di questi aspetti, sia  per evitare qualunque impatto  distorsivo sulla scelta dei temi di ricerca, ma anche per evitare la necessità di ottimizzare due funzioni obiettivo diverse, una legata ai processi di valutazione, l'altra legata alla effettiva attività di ricerca e all'acquisizione di fondi. 

Peraltro, in questi anni nella società ci siamo trovati spesso a discutere sul tema Data science vs Statistica. Data science è per definizione di natura multidisciplinare, essendo sintesi di metodi statistici e di algoritmi (spesso sviluppati in ambito computer science) applicati a domini applicativi specifici (economico, biomedico, sociologico, ambientale, ecc.). Scegliere come definire la valutazione della ricerca degli statistici determina, a mio avviso, quindi anche il ruolo che essi  possono esercitare nello sviluppo del Data science, qualunque sia la definizione che ne vogliamo dare. 

Questa caratteristica di essere anche disciplina strumentale rispetto a (molte) altre discipline, che rende peculiare la valutazione della qualità della ricerca degli statistici, ed in questo senso il contributo di idee e di proposte della Società,  nella definizione dei processi di valutazione che ci riguardano, diviene fondamentale. 

Un caro saluto

Michele
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Michele La Rocca
Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche
Università di Salerno


Inviato da iPad

> Il giorno 23 giu 2020, alle ore 13:44, Renata Rotondi <reni at mi.imati.cnr.it> ha scritto:
> 
> Vorrei dare la mia esperienza su questo punto.
> Proprio per valorizzare il ruolo importantissimo dei metodi statistici nello studio di problemi applicativi, ad esempio in campo ambientale, ho preferito spesso pubblicare su riviste di settore, e non strettamente statistiche dove avrei invece avuto un adience che avrebbe apprezzato maggiormente gli strumenti, magari innovati, utilizzati nell'analisi, ma meno interessata al problema e quindi al tentativo di dare un contributo alla soluzione di un problema applicativo di rilevanza internazionale.
> Purtroppo però queste riviste, seppur molto quotate con rigoroso referaggio, non compaiono nell'elendo delle riviste dell'area 13, quindi la pubblicazione ha valore 0.
> Non c'è poi da stupirsi se in alcuni settori troviamo geofisici ed altri esperti di settore che "fanno" il lavoro che dovrebbe essere fatto con la competenza degli statistici.
> 
> Renata Rotondi
> Da: "Paolo Giudici" <paolo.giudici at unipv.it>
> A: "giuseppe Arbia" <giuseppearbia13 at gmail.com>
> Cc: "SIS List" <sis at stat.unipg.it>
> Inviato: Martedì, 23 giugno 2020 12:42:27
> Oggetto: Re: [Forum SIS] Dichiarazione di San Francisco sulla Valutazione della Ricerca, DORA
> 
> Grazie Giuseppe per il suggerimento, forse un po' datato, ma sempre attuale:
> (Annual Meeting of The American Society for Cell Biology (ASCB) in San Francisco, CA, on December 16, 2012. )
> 
> Credo anche io che il Journal Impact Factor abbia dei limiti. In particolare, occorrerebbe sempre considerare il contributo e l'impatto citazionale di ogni singola pubblicazione, oltre alla rivista nella quale è stata pubblicata.
> 
> Credo tuttavia che, per la maggior parte degli statistici,  il dibattito vada collocato nell'ambito dell'area scientifico-disciplinare 13 (Scienze economiche e statistiche) che NON è bibliometrica. 
> 
> Personalmente, ritengo che le nostre discipline possano essere meglio valorizzate considerato il loro apporto multidisciplinare in riviste di alta qualità di vari ambiti applicativi: ambientali, economici, sociali, sanitari, ..
> piuttosto che ridurre le riviste "qualificate" a quelle ritenute statistiche "pure" da un gruppo di esperti.
> 
> Mi piacerebbe, su questo punto, centrale nel dibattito sul futuro della statistica, sentire l'opinione di altri colleghi.
> 
> Buona giornata a tutti, 
> 
> 
> 
> 
> 
> Tuttavia, ricordo che, per 
> 
> Paolo Giudici 
> Professor of Statistics
> University of Pavia
> Research Profile:
> https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=23491813000 <https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=23491813000>
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
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> 
> 
> 
> 
> 
> 
> Il giorno mar 23 giu 2020 alle ore 11:55 giuseppe Arbia <giuseppearbia13 at gmail.com <mailto:giuseppearbia13 at gmail.com>> ha scritto:
> Segnalo l'iniziativa di un gruppo di curatori ed editori di riviste accademiche internazionali (tra le quali il "Journal of Spatial Econometrics" del quale sono Editor-in-Chief) che affronta la questione di migliorare le modalità con cui i prodotti della ricerca scientifica vengono valutati dalle agenzie di finanziamento e dalle istituzioni accademiche, criticando l'uso di indicatori quali l'Impact Factor. 
> II gruppo ha stilato una serie di raccomandazioni denominate DORA (Declaration on Research Assessment) che trovate al link:
> 
> https://sfdora.org/read/it/ <https://sfdora.org/read/it/>
> e che secondo me fornisce utili spunti per il dibattito in seno alla nostra Società su questi temi.
> 
> Giuseppe
> 
> 
> Giuseppe Arbia, PhD Cantab
> Ordinario di Statistica Economica
> Università Cattolica del Sacro Cuore
> ROMA
> 
> 
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> Renata ROTONDI
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