[Forum SIS] R: Indicatori di attività scientifica e di ricerca ? Scheda dell?Area 13

John Taffe john.taffe a med.monash.edu.au
Lun 27 Lug 2009 09:47:27 CEST


mi congratulo con Benito Frosini per il suo coraggio appoggiando la 
proposta del referaggio non-anonimo, diciamo referaggio aperto, degli 
articoli sommessi alle riviste scientifiche.  Si vede subito come 
aiuterebbe gli autori i revisori le riviste la comunita' scientifica. 
Pero' piu' difficile e' vedere il giorno, se non lontanissimo almeno 
lontano, in cui il referaggio aperto sara' la regola.  Ci vuole un 
grande cambiamento del 'mind-set' di tutti. E' forte il fascino 
dell'anonimato.

Ma forse per incominciare bene ci vuole solo qualche rivista coraggiosa, 
appoggiata da qualche societa' come la SIS.

John Taffe.

Frosini Benito Vittorio wrote:

>Ringrazio i colleghi Brasini e Tassinari per aver comunicato al Forum SIS  il documento CUN su indicatori di attività scientifica e di ricerca, che molti di noi ignoravano. Mi limito a una breve osservazione, fatta col sorriso sulle labbra, e a una proposta più seria, che dovrebbe coinvolgere tutte le riviste scientifiche. L'osservazione riguarda le "riviste a carattere internazionale", di cui parla il documento CUN. Esterofili come siamo noi italiani, mi aspetto che molti penseranno a riviste pubblicate all'estero. Se questa fosse l'interpretazione, allora quasi nessun ricercatore negli Stati Uniti pubblicherebbe su riviste internazionali!
>Passo a un argomento più serio, che spero possa trovare una ponderata valutazione fra i colleghi, e in particolare fra quelli impegnati a vario titolo nella pubblicazioone di riviste scientifiche. Mi riferisco a un'altra citazione del documento CUN, che insiste nel referaggio "anonimo e indipendente". Che il referaggio debba essere indipendente è un requisito importante, che tuttavia è impossibile da controllare, se è anche anonimo. E' chiaro che chi sceglie i revisori non dovrebbe (per mera onestà intellettuale) rivolgersi a vicini di stanza dell'autore, o comunque a suoi sodali, ma nemmeno a studiosi che per varie ragioni sarebbero lieti di vedere respinto il lavoro presentato; comunque, questo dipende essenzialmente dal Direttore della rivista, o dall'AE (Associate Editor) cui è demandata la scelta dei revisori, e la cosa non è controllabile in presenza di anonimato.
>Il problema importante è quindi, in ogni caso, il referaggio anonimo. Fino a una ventina di anni fa non mi ero posto il problema, e accettavo come cosa pacifica, e anzi doverosa, che il referaggio dovesse essere anonimo: il revisore non conosce l'autore (teoricamente, anche se spesso è perfettamente riconoscibile), e soprattutto l'autore non conosce il revisore. Le mie opinioni sull'argomento sono gradualmente cambiate, e non avrei adesso il "coraggio" di parlarne se due giorni fa (sic!) non avessi ricevuto il numero di Luglio 2009 dell'IMS Bulletin. In questo numero le pagine 8 e 9 sono interamente occupate da un articolo, equilibrato e provocatorio allo stesso tempo, dal titolo "Unsubmitted: Thoughts on refereeing", scritto da Bertrand Clarke e Jennifer Clarke. Per il Bollettino IMS si tratta di un articolo di lunghezza eccezionale, e non posso che congratularmi col Direttore (Xuming He), il suo assistente (Tati Howell), e i contributing editors (Peter Bickel, Louis Chen, Rick Durrett, Nicole Lazar, Terry Speed) per aver dato un tale rilievo all'argomento.
>Gli autori di questo articolo scoccano diverse frecce contro gli "elite journals" (numerous papers are far from elite), e a favore delle riviste "secondarie" (riffling through the pages of secondary sources reveals much that is more intellectually intriguing than the typical papers in elite journals). Ma lo scopo principale dell'articolo è una seria e motivata proposta "for an improved system". Non sto a riportare e commentare in dettaglio la proposta, che richiede una (fattibile) evoluzione del tipo di pubblicazioni elettroniche già esistenti. Mi preme tuttavia sottolineare che il requisito essenziale per la sua realizzazione è la totale rinuncia al referaggio anonimo. Nessun dubbio che la totale "trasparenza" (che è del tutto contrastante con l'anonimato) sia collegata a un processo di revisione assai più ponderato e difendibile di quello attuale. Come scrivono gli autori, "the possibility of a journal rejecting a paper because an AE just doesn't like support vector machines or a paper "isn't Bayesian enough" will be things of the past. Reducing the distance between authors and readers by eliminating anonimity may be a key way to ensure responsible, serious refereeing. After all, we should really only take into consideration statements that people are not ashamed of admitting they made".
>Non mi illudo che questa seria e sana proposta trovi realizzazione in pochi anni; il referaggio anonimo fa troppo comodo alle riviste e ai revisori. Al momento posso solo augurarmi che venga il giorno (non lontanissimo) in cui il referaggio anonimo sia totalmente abbandonato, in quanto caratteristica squalificante di una rivista scientifica.
>Benito V. Frosini
>
>
>________________________________________
>Da: sis-bounces at stat.unipg.it [sis-bounces at stat.unipg.it] per conto di Sergio Brasini [sergio.brasini at unibo.it]
>Inviato: venerdì 24 luglio 2009 15.18
>A: sis at stat.unipg.it
>Oggetto: [Forum SIS] CUN: Indicatori di attività scientifica e di ricerca ? Scheda dell?Area 13
>
>CUN: Indicatori di attività scientifica e di ricerca – Scheda dell’Area 13
>
>Cari Colleghi,
>riteniamo opportuno fornire un ulteriore contributo alla riflessione avviata dal messaggio del Prof. Benito V. Frosini in tema di “Requisiti minimi per l’accesso alle valutazioni comparative” riproducendo in questa sede la versione integrale del testo del CUN approvato nella seduta del 16-18 dicembre 2008. Si tratta del documento sollecitato direttamente dal Ministro Gelmini al CUN al fine di formulare “proposte atte ad individuare alcuni indicatori di qualità relativi all’attività scientifica e di ricerca da definire in relazione ai diversi livelli concorsuali e alle peculiarità delle diverse aree scientifiche”. La parte riguardante l’Area 13 (aggiornata al 28 gennaio 2009) è anche scaricabile direttamente in formato pdf all’indirizzo:   http://www.cun.it/media/100055/area13.pdf
>
>Cordiali saluti
>
>Sergio Brasini
>Giorgio Tassinari
>
>
>
>Ministero, dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca
>Consiglio Universitario Nazionale
>
>Prot. N.2447
>
>Spedito il 24.12.2008 All’On.le Ministro
>
>S E D E
>
>OGGETTO: DOCUMENTO DI LAVORO DEL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE SU: INDICATORI DI ATTIVITA’ SCIENTIFICA E DI RICERCA
>
>Adunanza del 16-18 dicembre 2008
>
>Il CUN trasmette al SIG. MINISTRO il seguente Documento di lavoro su:
>
>“INDICATORI DI ATTIVITA’ SCIENTIFICA E DI RICERCA”
>
>INTRODUZIONE
>
>Vista la richiesta del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 5 settembre u.s. di formulare “proposte atte ad individuare alcuni indicatori di qualità relativi all’attività scientifica e di ricerca da definire in relazione ai diversi livelli concorsuali e alle peculiarità delle diverse Aree scientifiche. La prospettiva è determinare standard minimi di qualità necessari per un ottimale svolgimento delle procedure concorsuali. Tali indicatori saranno utilizzabili anche per determinare il grado di qualificazione dei proponenti dei Progetti di ricerca di interesse nazionale, ……”
>
>Premesso
>
>- che la promozione della qualità ed eccellenza del sistema universitario dipende da molteplici fattori e non può prescindere da un'autonomia responsabile degli Atenei nella valorizzazione del merito ad ogni livello;
>- che molte delle presenti difficoltà nello svolgimento delle procedure comparative, intrinseche al meccanismo in vigore e collegate all'attuale definizione dello stato giuridico dei ricercatori e professori universitari, possono essere superate (come evidenziato anche dalle Linee Guida governative su Università e Ricerca) solo attraverso una significativa riforma su cui il CUN ha già espresso più volte il proprio parere;
>- che criteri condivisi e trasparenti di valutazione dell’attività scientifica dei candidati ai diversi livelli concorsuali costituiscono un elemento importante per promuovere i migliori talenti e la qualità delle Università;
>- che l’efficacia di tali criteri ai fini della qualificazione e del rinnovamento dell’Università può manifestarsi soltanto se i concorsi e le conseguenti prese di servizio avvengono con continuità e regolarità.
>
>Ritenuto
>
>- che gli indicatori proposti sono intesi esclusivamente al fine di determinare livelli minimi normalmente accettabili per l’ammissione alle diverse fasce della docenza;
>- che tali livelli minimi non possono essere utilizzati per determinare in modo automatico l’esclusione o l’ammissione di un candidato ad una valutazione comparativa;
>- che gli indicatori forniscono una rappresentazione inevitabilmente sommaria dell’attività scientifica dei candidati e che le commissioni giudicatrici, cui esclusivamente compete la responsabilità di stabilire la graduatoria finale, devono comunque formulare un giudizio qualitativo su tale attività scientifica;
>- che gli indicatori proposti nulla debbono togliere all’autonomia degli Atenei nella libertà di strutturare i bandi di concorso secondo le necessità espresse dagli Organi collegiali degli Atenei stessi;
>- che comunque i valori minimi proposti per gli indicatori ai fini dell’accesso alle fasce di docenza sono punti di riferimento qualificanti per le commissioni e per l’autovalutazione dei candidati;
>- che in caso di non osservanza di tali valori minimi le commissioni debbono motivare le ragioni della loro scelta.
>
>Ritenuto inoltre
>
>- che gli indicatori scientifici per l’accesso alle valutazioni concorsuali, dal reclutamento alla progressione di carriera, e gli indicatori di qualità per la valutazione dei proponenti dei progetti di ricerca di interesse nazionale, benché collegati, non siano totalmente coincidenti;
>- che questi indicatori non necessariamente coincidono con i “parametri” per le procedure di valutazione comparativa per il reclutamento dei ricercatori e sono distinti dai “ criteri indicanti il carattere scientifico delle pubblicazioni” ai fini della valutazione dell’attività di ricerca dei docenti, che il CUN dovrà individuare in base al D.L. n. 180 in fase di conversione in legge dal Parlamento;
>- che i valori proposti per gli indicatori, in quanto minimi, non possono considerarsi sufficienti ai fini del reclutamento per “chiamata diretta” e che in questo caso le proposte degli Atenei devono basarsi su più ampi requisiti di elevata qualità scientifica, didattica e curriculare;
>- che deve essere tenuto in considerazione il principio di equità e non discriminazione di genere per cui, in caso di maternità o congedo parentale, la continuità temporale della produzione scientifica e la quantità-densità di pubblicazioni deve essere adeguatamente rimodulata, specie in quelle Aree in cui si richiede l’allontanamento dai laboratori per tutta la durata della gravidanza e dell’allattamento.
>
>Considerato
>
>- che per la complessità dei saperi e per la specificità delle discipline e delle tradizioni delle diverse comunità scientifiche non è possibile utilizzare gli stessi indicatori per tutte le Aree e in qualche caso neppure per tutti i SSD in esse compresi;
>- che tutti gli indicatori debbono essere aggiornati periodicamente dal CUN;
>- che gli indicatori devono essere semplici, trasparenti, facilmente applicabili e congrui per le diverse Aree o gruppi di SSD
>
>il CUN consultate le Comunità Scientifiche di riferimento ha elaborato per ciascuna Area o laddove necessario per gruppi di SSD i seguenti indicatori dell’attività scientifica e i relativi valori minimi da utilizzare esclusivamente per l’accesso ai diversi livelli concorsuali.
>
>IL SEGRETARIO
>(dott. Antonio VALEO)
>IL PRESIDENTE
>(Prof. Andrea LENZI)
>
>
>
>Indicatori di attività scientifica e di ricerca
>
>AREA 13 - SCIENZE ECONOMICHE E STATISTICHE
>
>Premesso
>
>che l’Area 13 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca le seguenti caratteristiche:
>- è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica;
>- le pubblicazioni sono in gran parte in lingua italiana e inglese (talvolta in francese);
>- è crescente la presenza di riviste che adottano criteri bibliometrici internazionalmente riconosciuti, tuttavia esiste tuttora una presenza nient’affatto banale di riviste, anche internazionali, che non adottano tali criteri;
>- utilizza metodologie di valutazione consolidate dalla tradizione;
>- utilizza, tra i criteri di valutazione, anche metodologie di valutazione basate sulla rilevanza e sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione;
>- l’ordine degli autori è, usualmente, strettamente alfabetico.
>
>Premesso inoltre
>
>che la grande articolazione delle discipline interne all’Area 13 consente solo parzialmente di adottare criteri e riferimenti univoci nella valutazione dei risultati della ricerca scientifica e, in particolare, pesano i diversi oggetti di studio, i diversi metodi prevalenti, il diverso tasso di internazionalizzazione degli studi nonché le diverse modalità pubblicistiche.
>
>Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 13
>
>Indica
>
>per l’intera Area i seguenti indicatori minimali di qualificazione scientifica in relazione ai diversi
>livelli concorsuali:
>
>Per i ricercatori
>- Autore di tesi di dottorato e Co-Autore/autore di almeno 1 pubblicazione se il dottorato è stato conseguito da non più di 3 anni, oppure almeno 2 pubblicazioni se il dottorato è stato conseguito da più di 3 anni in rivista scientifica internazionale o nazionale o altra pubblicazione a norma di legge tutti comunque pubblicati presso editori che applicano con trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente;
>- per coloro che non hanno conseguito il titolo di dottore di ricerca sono richieste almeno 3 pubblicazioni (descritte come sopra);
>- le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 3 anni.
>
>Per i professori associati
>- Co-Autore/autore di almeno 6 pubblicazioni con il vincolo che almeno 2 di esse siano pubblicate in riviste di grande rilievo scientifico, di cui almeno 1 a carattere internazionale, presso editori che applicano con trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente;
>- le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 5 anni.
>
>Per i professori ordinari
>- Co-Autore/autore di almeno 10 pubblicazioni con il vincolo che almeno 4 di esse siano pubblicate in riviste di grande rilievo scientifico, di cui almeno 2 a carattere internazionale, presso editori che applicano con trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente;
>- le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 8 anni.
>
>NOTA
>
>- Gli indicatori succitati sono stati elaborati con il supporto della base accademica dell'Area e potranno essere approfonditi con gli studiosi di area economica, economico-aziendale e quantitativa che afferiscono ad altre aree CUN. Essi, inoltre, si riferiscono esclusivamente al primo reclutamento, mentre per il giudizio di conferma, quale verifica conclusiva per il reclutamento a tempo indeterminato nel Sistema Universitario della Ricerca e dell'Alta Formazione, andranno individuati indicatori ad hoc.
>- Le società scientifiche che raccolgono la maggioranza dei ricercatori dei settori dell'Area 13 sono oggi pienamente coinvolte in un processo di progressivo affinamento dei criteri condivisi di rating di riviste scientifiche nazionali e internazionali e di case editrici.
>- Si precisa che nell'Area 13 i SSD SECS-P/04 e SECS-P/12 sono caratterizzati da una produzione scientifica in cui la monografia assume particolare rilevanza, con prevalenti pubblicazioni in italiano presso editori ad oggi ancora privi di referaggio e il cui livello di internazionalizzazione è ad uno stadio iniziale. In tal senso appaiono significative anche le analogie e i raccordi con i settori a valenza storico-umanistica.
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>Sis mailing list
>Sis at stat.unipg.it
>http://www.stat.unipg.it/mailman/listinfo/sis
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