ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE [A]

(I semestre)

Prof. Rita Moroni

Cenni all’evoluzione delle strutture finanziarie e al processo di innovazione.

Gli strumenti di finanziamento mobiliare: caratteristiche generali e di mercato.

Gli strumenti di debito: titoli e strumenti del mercato monetario; i titoli di Stato; le obbligazioni private: forme standard e strutturate. Gli strumenti di capitale. Gli strumenti derivati: financial future; opzioni; warrant e covered warrant; opzioni sui tassi d’interesse, forward rate agreement; swap.

I mercati secondari degli strumenti finanziari in Italia: operatori, tipologie contrattuali, modalità di funzionamento. Il Mercato telematico dei titoli di Stato. Il Mercato Telematico azionario. Il Mercato obbligazionario telematico. L’Euromot. Il Mercato ristretto. Il Nuovo mercato. Il Mercato italiano dei future e l’IDEM.

L’analisi dei titoli azionari. Principi e modelli di valutazione. Rischio e rendimento nei titoli azionari. Richiami alla moderna teoria del portafoglio.

L’analisi dei titoli a reddito fisso. La valutazione del prezzo. Misura della volatilità: duration e convexity. Misura del rendimento. Il rischio di tasso d’interesse. Strategie di gestione dei portafogli a reddito fisso.

Testi consigliati

Per gli aspetti istituzionali:

A. BANFI (a cura di), I mercati e gli strumenti finanziari, UTET, Torino, 1998

Per l’analisi dei titoli a reddito fisso e degli strumenti finanziari derivati:

F.J FABOZZI – F. MODIGLIANI, Mercati finanziari, Il Mulino, Bologna, 1995

Per l’analisi dei titoli azionari:

R.J. FULLER – J.L. FARRELL, Analisi degli investimenti finanziari, McGraw–Hill, 1993.

 

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ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO (II mod – CORPORATE BANKING) [S]

(II semestre)

Prof. Corrado Caracciolo (affidamento)

Il corso ha per oggetto l’attività degli intermediari bancari nel segmento di mercato costituito dalle imprese non finanziarie di media o grande dimensione. Con riferimento a questa ampia e composita area dell’attività bancaria il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze di base per ciò che concerne sia i modelli competitivi ed organizzativi che possono essere adottati dagli intermediari sia le tecniche operative ed i profili funzionali di alcuni dei servizi tipici di corporate lending e di corporate finance, privilegiando, laddove sia necessario, il riferimento al contesto italiano.

Programma

Il mercato dei servizi rivolti alle imprese: le aree d’affari, la struttura dell’offerta e il ruolo delle banche in Italia.

La realizzazione di operazioni di project financing e di asset backed securization e l’erogazione di finanziamenti mezzanini: profili tecnici ed applicativi.

L’assunzione di Partecipazioni ed i servizi a sostegno dei processi di sviluppo e di risanamento aziendale.

I servizi a sostegno dei processi di riallocazione della proprietà delle imprese e la realizzazione di operazione di leveraged buyout.

L’assistenza alle imprese nella gestione del rischio di credito e la stipulazione di credit derivatives.

Le scelte strategiche e l’orientamento alla relazione nell’offerta dei servizi di corporate banking.

Profili organizzativi dell’offerta di servizi di corporate banking.: gli assetti strutturali ed il ruolo del responsabile di clientela.

Testi consigliati:

M. BARAVELLI (a cura di), Le strategie competitive nel corporate banking, Egea, Milano, 1997 (limitatamente ai capitoli 1 e 5).

E. MONTI, Manuale di finanza per l’impresa, UTET, Torino, 1998 (limitatamente ai capitoli 7,8,14,15,16 e 17).

Specifici riferimenti bibliografici saranno forniti agli studenti interessati ad approfondire i singoli argomenti del programma.

 

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ECONOMIA DELLE IMPRESE PUBBLICHE [A]

(II semestre)

Prof. Luca Bartocci (affidamento)

Parte I

-          Generalità sulle aziende di erogazione.

-          L’azienda di erogazione nella sua istituzione.

-          L’azienda di erogazione nel suo funzionamento; gli schemi delle operazioni; la natura dei valori e delle relative variazioni; il patrimonio di esercizio e il risultato economico di esercizio; i caratteri economici dei sistemi aziendali erogatori; l’azienda di erogazione nella sua cessazione.

Parte II

-          Teoria generale dell’azienda pubblica di erogazione.

-          Le caratteristiche dell’azienda erogatrice pubblica.

-          Le rilevazioni amministrative dell’azienda pubblica.

-          Problemi organizzativi dell’azienda pubblica.

Parte III

-          Le specifiche gestioni erogatrici pubbliche.

-          L’azienda dello Stato: la struttura organizzativa; la gestione nei suoi aspetti finanziari ed economici; il patrimonio ed il risultato economico di esercizio; le rilevazioni inventariali; le previsioni annuali e pluriennali; il consolidamento dei conti nel settore pubblico; la programmazione di bilancio come strumento di razionalizzazione della gestione; le rilevazioni d’esercizio; la formazione dei rendiconti; le rilevazione extracontabili e statistiche.

-          L’azienda del Comune e della Provincia: l’ordinamento delle autonomie locali; lo statuto e il regolamento di contabilità; schema organizzativo; problemi dimensionali e forme associative; i controlli; l’autonomia impositiva e finanziaria; la gestione nei suoi aspetti finanziari ed economici; ordinamento finanziario e contabile degli enti locali (D. Lgs. 25/2/1995, n. 77 e successive modificazioni ed integrazioni).

Parte IV

-          Economia e contabilità delle imprese pubbliche.

-          Il concetto di impresa pubblica, forma e struttura; l’equilibrio dinamico, i controlli e la programmazione nell’impresa pubblica; forme e fonti di finanziamento.

-          Le gestioni produttrici nell’ambito dell’azienda statale.

-          Il bilancio tipo delle aziende di servizi dipendenti dagli enti territoriali; i servizi pubblici locali e loro forme di gestione.

Testi consigliati:

M. MULAZZANI, Ragioneria pubblica, CEDAM, Padova, 1992.

Per la Parte I del programma si consiglia:

A. AMADUZZI, L’azienda, libro I, Parte II, UTET, Torino, 1978.

Per altri testi di utile consultazione gli studenti sono invitati a prendere accordi con il docente.

 

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ECONOMIA DELLO SVILUPPO [S]

(II semestre)

Prof. Maria Cristina Grandolini (affidamento)

Parte prima

Nozioni introduttive. Caratteri, definizioni ed indicatori dello sviluppo

Le grandi teorie dello sviluppo: i Classici, Marx e Schumpeter.

I modelli contemporanei della crescita economica. I modelli keynesiani e neokeynesiani.

I modelli neoclassici della crescita

Parte seconda

Crescita, distribuzione del reddito nei paesi periferici. Il problema della povertà.

Sviluppo e dualismo economico. Le teorie dello sviluppo bilanciato e sbilanciato. Il processo dell’accumulazione; investimento e risparmio.

Sviluppo e relazioni economiche internazionali. Mercato interno e mercato estero.

Test consigliati:

F. MARZANO, Lezioni della crescita e dello sviluppo – Tomo I, Cacucci Editore, Bari 1998.

F. VOLPI, Introduzione all’economia dello sviluppo, F. Angeli, Milano 1995 (Cap. 4, 5, 6, 7, 8)

Per approfondimenti, durante il corso, saranno consigliate letture aggiuntive.

 

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ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA [A]

(II semestre)

Prof. Loris M. Nadotti

I fondamenti economici della gestione bancaria. La funzione economica delle banche. L’evoluzione dell’assetto istituzionale del sistema bancario italiano. La banca, la regolamentazione e la politica monetaria. La struttura e l’evoluzione della vigilanza bancaria in Italia. I modelli organizzativi dell’attività bancaria: banca mista, banca universale e gruppi plurifunzionali. Banca e politica monetaria dopo l’introduzione della moneta unica. Le riserve bancarie di liquidità, il mercato della base monetaria e la formazione dei tassi bancari. La gestione della tesoreria. La banca vista attraverso il suo bilancio: analisi e lettura del bilancio per la valutazione delle performance e dell’efficienza delle banche. I fabbisogni finanziari e i servizi bancari: i servizi di finanziamento, d’investimento e di pagamento. Le operazioni di raccolta. Il ricorso delle banche al mercato mobiliare. L’offerta dei servizi di investimento da parte delle banche. La gestione del portafoglio titoli di proprietà delle banche. Le operazioni di prestito e la funzione allocativa della banca. Gli investimenti azionari delle banche e i nuovi rapporti fra banche e imprese. La gestione integrata dell’attivo e del passivo. Il capitale proprio e la struttura finanziaria della banca. Il patrimonio di vigilanza

Saranno tenuti dei seminari e delle esercitazioni su temi specifici a cura anche di operatori economici ed esperti bancari.

Testi consigliati:

R. RUOZI (a cura di), Economia e gestione della banca, Milano, EGEA, 1997 (esclusi i Capp. 20 – 21 – 23 – 24 – 33)

Letture suggerite per eventuali approfondimenti:

RELAZIONE DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA, Considerazioni finali per gli anni 1998 e 1999 (con particolare riferimento alla parte dedicata al sistema bancario italiano).

P. BIFFIS, L’industria del credito, Torino, Giappichelli, 1998

L. NADOTTI, Il bilancio delle banche, Bologna, Il Mulino, 1995.

M. ONADO, La banca come impresa – Manuale di gestione bancaria, Bologna, Il Mulino, 1996.

P.L. FABRIZI – G. FORESTIERI – P. MOTTURA, Gli strumenti finanziari, Milano, Egea, 1997.

I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno fornite agli studenti a ciò interessati.

 

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ECONOMIA E GESTIONE DELL’INNOVAZIONE AZIENDALE [A]

(II semestre)

Prof. Massimo Paoli (affidamento)

I. Il Cambiamento Tecnologico

La Dinamica Tecnologica  come “scatola nera”

1. Il cambiamento tecnologico nella funzione di produzione. – 2. La dinamica del costo relativo dei fattori come determinante del cambiamento tecnologico. – 3. Due “approcci” esplicativi contrapposti: “technological–push vs. demand–pull”. – 4. Riflessioni critiche sul concetto di “diffusione dell’innovazione”.

I presupposti dell’approccio “economicistico” al cambiamento tecnologico

1. Riflessioni sulla conoscenza individuale: l’empirismo logico e la sua egemonia. – 2. L’informazione è conoscenza, la conoscenza si riduce a informazione. – 3. Il fallimento del mercato della conoscenza ed i necessari correttivi.

Testi da studiare per questo blocco:

M. PAOLI, Progresso tecnico e processi innovativi, Giappichelli, Torino, 1992, da pag. 5 a 114.

M. PAOLI, G. MELATTI, La Dinamica della Conoscenza nei Sistemi Sociali, Libreria Universitaria Editore, Dispense, in corso di pubblicazione (Cap. 1).

M. PAOLI, A. PRENCIPE, Virtuale è sempre realmente virtuoso?, Relazione alla Sixth International Conference on Economics of Innovation Networks of Firms and Information Networks, Cremona–Piacenza, Italia, 5–7 Giugno 1996 (pag. 3–6).

KJ. ARROW, Economic Welfare and Allocation of Resources for Invention, in R.R. NELSON (Ed.), The Rate and Direction of Inventive Activity, Princeton University Press, 1962 (Lettura).

R.R. NELSON , The simple economics of Basic Scientific Research, Journal of Political Economy, 1959 (Lettura)

II. La dinamica Evolutiva dei Sistemi Tecnologici

Dentro la scatola nera: la complessità dei determinanti del cambiamento tecnologico

1. Il cambiamento tecnologico non è un processo solo economico. –2. La conoscenza individuale come “costruzione” (il concetto di autopoiesi). – 3. La complessità come caratteristica naturale dell’ambiente. – 4. La conoscenza come modello delle complessità interfacciate. – 5. La conoscenza che non si riduce ad informazione. – 6. Non più oggetti, ma sistemi, sistemi di sistemi, sistemi di sistemi di sistemi: cenni sul tema della complessità. – 7. La conoscenza delle collettività. – 8. Paradigmi tecnologici, evoluzione delle innovazioni e regimi tecnologici.

Testi da studiare per questo blocco:

M. PAOLI, Sentieri per fabbricanti di stelle, Libreria dell’Università Editore, Pescara, 2000 (tutto).

M. PAOLI, Melatti G., La Dinamica della Conoscenza nei Sistemi Sociali, Libreria Universitaria Editore, Dispense, in corso di pubblicazione (Cap. 2,3,4 e 5).

M. PAOLI, Progresso tecnico e processi innovativi, Giappichelli,  Torino, 1992, da pag. 115–196.

G. DOSI, Paradigmi tecnologici e traiettorie tecnologiche, in P. BISOGNO (a cura di), Paradigmi tecnologici, Franco Angeli, Milano, 1986.

G. DOSI, Sources procedures and microeonomics effects of innovation, Journal of Economic Literature n° 26, 1988.

C. FREEMAN,  C. PEREZ, Innovazione, diffusione e nuovi modelli tecno–economici, L’impresa n° 2, 1986.

J. ABERNATHY,  J.M. UTTERBACK, Patterns of Industrial Inovation, Technology Review, June–July, 1978. 

III. I Processi Innovativi

I Processi Innovativi delle imprese: modelli e temi rilevanti

Il processo innovativo dell’impresa. – 2.  L’impresa come organizzazione: razionalità degli agenti, razionalità dell’organizzazione, decisioni e incertezza. – 3. L’innovazione come comportamento organizzativo. – 4. Appropriabilità e capacità di assorbimento: i ruoli della R&S. – 5. Tassonomia delle imprese innovative. – 6. Il ruolo delle risorse complementari per il successo dell’innovatore. – 7. Divisione del lavoro e divisione dello sforzo innovativo: il contributo dei fornitori alla capacità innovativa del system integrator.

Testi da studiare per questo blocco:

(1) S. KLINE, N. ROSENBERG, An Overview of Innovation, in R. LANDAU, N. ROSENBERG(Eds), The Positive Sum Strategy, National Academy Press, 1986, pag. 275–305.

M. PAOLI, Progresso Tecnico e Processi Innovativi, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 213–223.

(2–3) R.R. NELSON, S.G. WINTER, An Evolutionary Teory of Economic Change, Belknap of Harvard University Press, 1982, Cap. da 1 a 5 e Cap. 12.

(2–3) M. PAOLI, “Progresso Tecnico e Processi Innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 196–213.

(4) W. COHEN, D. LEVINTHAL, Innovation and Learning: The two faces of   R&D, The Economic Journal n° 99, 1989.

M. PAOLI, Progresso Tecnico e Processi Innovativi, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 215–237.

M. PAOLI, I ruoli della R&S nell’Impresa che Apprende, Paper per il Master, SSSUP S.Anna, Pisa, 1996.

M. PAOLI, S. GUERCINI, R&D Internationalization in the Strategic Behaviour of the        Firm, STEEP Discussion Paper n° 39, Gennaio 1997.

(5) K. PAVITT, Sectoral Patterns of Technological Change: Towards a Taxonomy and a Theory, Research Policy n° 13, 1984.

(6)D. TEECE, Innovazione Tecnologica e Successo Imprenditoriale, L’impresa, n° 4, 1986, pag. 605–644 (disponibile in Dipartimento).

(7) M. PAOLI, A. PRENCIPE, Is the Net–Virtual Firm always virtuous? Some Empirical Evidences from Aircraft Jet Engine, Relazione al MOT ‘97, Göteborg, Svezia,  25–28 Giugno 1997 (trad. italiana).

 

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ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE [A]

(II semestre)

Prof. Massimo Paoli

I. L’Ambiente “costruito”

1.        Il Settore: concetti introduttivi e criteri per la definizione

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, Il Mulino, 1995, Cap. 2.

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, Franco Angeli, 2000, pag. 42–56 e 74–75.

GRILLO – SILVA, Impresa, concorrenza e organizzazione, NIS, pag. 140–146.

G. PANATI – G. GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, NIS, 1988, pag. 313–338.

2.        Cenni sulla Struttura dei Costi d’Impresa

G. VOLPATO (Ed.), La gestione d’impresa, CEDAM, 1996, pag. 129–152.

GRILLO – SILVA, Impresa, concorrenza e organizzazione, op. cit., pag. 107–142.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 514–534 e pag. 575–578.

3.        Le Barriere alla Mobilità delle Imprese

a) Introduzione al concetto di “mobilità delle imprese” (inter ed infrasettoriale)

JAQUEMIN– DE JONG, Economia e politica industriale, Il Mulino, pag. 161–180.

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 21–40 e 93–107.

GRILLO – SILVA, Impresa, concorrenza e organizzazione, op.cit., pag. 207–243.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 343–358.

b) Le Economie di Scala, di Scopo, di Apprendimento e di  Agglomerazione

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, op.cit., pag. 98–118, 135–154.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 535–552, pag. 553–567, pag. 274–295.

S. SILVESTRELLI, L’impianto, in M. RISPOLI, L’impresa industriale: Economia e management, il Mulino, 1984, pag. 319–400.

c) La Differenziazione

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, op.cit., Cap. 5 (escluso paragrafo 3).

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 120–128 e 179–190.

GRILLO – SILVA, Impresa, concorrenza e organizzazione, NIS, pag. 269–294.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 364–376.

d) La Concentrazione Orizzontale

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, op.cit., Cap. 6 (indice di Linda escluso).

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 138–152.

JAQUEMIN– DE JONG, Economia e politica industriale, op.cit., 59–153.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 364–376.

e) L’Integrazione Verticale (verso il concetto di Filiera) 

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, op.cit., Cap. 7 (fino al paragrafo 7 escluso).

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., Cap. 6 e 7.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 307–330, pag. 359–363, pag. 450–476, pag. 489–500.

O. WILLIAMSON , L’economia dell’organizzazione: il modello dei costi di transazione, in R. NACAMULLI – A. RUGIADINI (Eds.): Organizzazione e mercato, Il Mulino, pag. 285–316.

f) La Diversificazione Produttiva

G. VOLPATO, Concorrenza , Impresa, Strategie, op. cit., Cap. 8.

L. FERRUCCI,  Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., Cap. 8.

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., pag. 354–358.

g) Le Barriere all’Uscita

G. VOLPATO , Concorrenza , Impresa, Strategie, op.cit., pag. 83–85.

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 128–130.

4.        Riflessioni intorno al concetto di concorrenza

E.M. PORTER, La strategia competitiva, Edizioni Comunità, Milano, 1980, pag. 11–52, pag. 121–146, pag. 273–327.

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 56–73 e 163–179.

A.J. CHANDLER Jr., La mano visibile, in R. NACAMULLI – A. RUGIADINI, Organizzazione e mercato, Il Mulino, 1985, pag. 187–200.

II. L’Impresa Organizzazione

1.        Le strutture organizzative

G. VOLPATO (Ed.), La gestione d’impresa,CEDAM, 1996, Cap.25 (con l’esclusione del paragrafo 25.3.).

2.        L’organizzazione come sistema di routine

A. NARDUZZO – M. WARGLIEN, La Routine come Competenza Organizzativa, in A. LIPPARINI(a cura di) Le Competenze organizzative, Carocci, 1998, pag. 67–90.

III. Il Processo Produttivo

1. Il processo produttivo industriale. – 2. Problematiche e funzioni chiave del processo di trasformazione. – 3. La localizzazione degli impianti industriali. – 4. Il processo produttivo dei servizi

G. VOLPATO (Ed), La gestione d’impresa,CEDAM, 1996, Cap. 15,16 (limitatamente a pag. 516–518., Cap.17, 18 e 20.

E. RULLANI – B.  DI BERNARDO, Il management e le macchine, Il Mulino, 1990, Cap.7–8.

F. MOMIGLIANO, Economia industriale e teoria dell’impresa, Il Mulino, 1975, da pag. 467 a 499 (fino al “punto c” ).

G. PANATI – G.GOLINELLI, Tecnica economica industriale e commerciale, op. cit., da pag.295 a 305.

T. OHNO, Lo spirito Toyota, Einaudi, 1993, (Lettura consigliata).

IV. Elementi di Marketing

1. Principi. – 2. Il prodotto. – 3. La comunicazione. – 4. Il prezzo. – 5. Le strutture commerciali.

G. VOLPATO (Ed), La gestione d’impresa, CEDAM, 1996, Cap. 8 (da pag 212 a pag. 254), Cap. 9,10 (da pag. 307 a pag. 328),  Cap. 11, 12 e 13.

L. FERRUCCI, Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa, op. cit., pag. 112–118.

V. Elementi di Finanza d’Impresa

1. Elementi basilari di finanza d’impresa

G. VOLPATO (Ed). La gestione d’impresa, CEDAM, 1996, Cap. 21 pag. 676–728.

VI. Elementi di Direzione d’Impresa

1. Il concetto di “controllo strategico di gestione” ed alcuni suoi  strumenti

V. SALVATI, Il controllo strategico di gestione, dispense distribuite dal docente.

2. Strategia & Strategie

M. PAOLI, A. PICCIOTTI, Elementi di Riflessione sulle Strategie di Impresa,  dispense distribuite dal docente.

 

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ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE (ETICA D’IMPRESA) [S]

(II semestre)

Prof. Lucio Fabbriciani

Prof. Giorgio Raggi

Due docenti da nominare

Programma Prof. Lucio Fabbriciani

Finalità del corso

Affrontare l'argomento etico per contribuire al miglioramento della conduzione delle aziende, e non per spiegare cos'è la virtù, con intenti pratici e non speculativi; conoscere la logica che detta l’ordine agli atti della volontà e non la metafisica che detta l’ordine agli atti della mente, e dare agli studenti una istruzione sufficiente in merito ad un argomento finora trascurato dalla teoria, perché ritenuto "non scientifico", oggi imposto alla attenzione degli studiosi dal grande successo di aziende gestite in maniera diversa da quella ortodossa classica, secondo logiche diverse, apparentemente capovolte.

Obiettivi del corso

Conoscere: mostrare le fondamenta scientifiche della gestione etica delle aziende di produzione   di beni e servizi, spiegando la natura pratica del "sommo bene" e la razionalità sottostante al suo perseguimento, basata sulla logica della "convenienza".

Essere: descrivere le funzioni della direzione secondo la scuola di pensiero fondata su principi regolativi dell'attività dei manager (prescriptive school) e secondo quella invece fondata sui principi costitutivi dei leader (existenzial school) che dice: guarda, studia te stesso e guida con l’esempio

Operare: illustrare le fonti della eticità aziendale, vale a dire quegli elementi dai quali le scelte aziendali attingono la capacità di essere etiche (concezioni: dell’uomo, del lavoro, di azienda), il modo di renderle operative e le condizioni estrinseche (o contingenti) da interpretare e valutare per una gestione etica delle aziende (chi, che cosa, dove, con quali aiuti, perché, come, quando) 

Contenuti specifici del corso:

a cura dei singoli docenti.

Testi consigliati:

L. FABBRICIANI, Partecipazione umana e competitività aziendale, Sperling & Kupfer Editori.

Dispense di studio dei singoli docenti

Programma Prof. Giorgio Raggi

Principi generali – Gli aspetti teorici del rapporto tra impresa ed etica

Rapporto mercato e impresa – Le condizioni generali del mercato globale e le particolarità del mercato locale. Le differenti “stratificazioni culturali” dell’etica.

La gestione dell’impresa tra ricerca della competitività, redditività e rispetto delle norme.

L’eticità nella gestione – Oltre il rispetto delle norme, il rispetto delle persone. Il rapporto tra etica e professionalità, tra etica e motivazione, tra etica e gestione delle risorse umane.

Etica e missione aziendale – Visione, organizzazione e posizionamento nel mercato.

I primi approcci (italiani ed europei) alla certificazione etica delle imprese: SA 8000.

Un caso aziendale – Percorsi di Coop nel decennio 1990-2000. La ricerca, le contraddizioni luci ed ombre di una concreta esperienza di impresa.

Una sola possibilità per il futuro: l’etica come vantaggio competitivo.

 

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ECONOMIA INDUSTRIALE [A]

(II semestre)

Prof. Olga Capponi (affidamento)

Il corso si propone di analizzare le principali teorie, sia moderne che tradizionali, riguardanti le modalità di organizzazione e di funzionamento delle imprese e dei mercati. Lo studio viene affrontato seguendo due approcci che risultano tra loro complementari. Il primo, struttura–comportamento–risultati, prevalentemente descrittivo e utile per fornire una visione di sintesi dell’organizzazione industriale; il secondo basato sulla teoria della formazione di prezzi, che si avvale di modelli microeconomici al fine di spiegare il comportamento delle imprese e la struttura del mercato

ProgrammaTeoria di base dell’impresa: costi, organizzazione interna.

Struttura dei mercati e benessere: concorrenza perfetta, monopolio, impresa dominante, oligopolio cooperativo e non–cooperativo, concorrenza monopolistica e differenziazione dei prodotti.

Comportamento strategico delle imprese e teoria dei giochi.

Metodi complessi de determinazione dei prezzi.

Integrazione verticale e restrizioni verticali.

Informazione, pubblicità e innovazione tecnologica.

Aspetti normativi dell’economia industriale con riferimento alla legislazione antitrust e agli interventi di regolamentazione.

Testo consigliati:

D.W. CARLTON – J.M. PERLOFF, Organizzazione industriale, McGraw–Hill, Milano, 1997.

 

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ECONOMIA INTERNAZIONALE [A]

(II semestre)

Prof. Stefano Manzocchi

Teoria del commercio internazionale.

1.1 Le teorie tradizionali. Il modello ricardiano e le asimmetrie tecnologiche. Il modello con fattore specifico. Dotazioni fattoriali: Il modello neoclassico. Equalizzazione dei prezzi dei fattori. Gli effetti dell’apertura commerciale: un modello con due beni e due fattori. Effetti sui prezzi e sul salario. Variazione delle dotazioni fattoriali. La quantità e le caratteristiche degli scambi internazionali. Cenni sulle politiche commerciali..

1.2 Il commercio intrasettoriale. IL commercio intra–industriale: evidenze e spiegazioni. Beni omogenei: il monopolio. Beni omogenei: oligopolio di Cournot e commercio intra–industriale. Esternalità e commercio intra–industriale. Beni differenziati e concorrenza imperfetta. La domanda di beni differenziati e i rendimenti crescenti. Equalizzazione dei prezzi dei fattori: l’economia integrata in un modello con due beni e due fattori. La quantità e le caratteristiche degli scambi internazionali. Beni non commerciabili e costi di trasporto. Commercio inter– e intra–industriale. Gli effetti sul benessere.

Economia monetaria internazionale.

2.1 I sistemi monetari internazionali. Moneta nazionale ed internazionale. Il sistema a riserva aurea. Il Gold Exchange Standard. Il sistema a cambi fissi di Bretton Woods. Il Sistema monetario europeo e l’Unione Monetaria. La fluttuazione dei cambi.

2.2 I cambi fissi: teoria e pratica. La debolezza dei regimi di cambi fissi. Mobilità di capitali e tasso di cambio. Il teorema della parità dei tassi di interesse. Credibilità e reputazione: il modello di Barro e Gordon. I cambi fissi come strumento anti–inflazione. Attacchi speculativi e crisi dei regimi di cambio. I modelli di Krugman e Obstfeld.

2.3 I cambi flessibili. La teoria sulla parità dei poteri d’acquisto. Tassi di cambio nominali e reali. Modelli di equilibrio e disequilibrio sul mercato dei cambi. Il modello di Mundell e Fleming e quello di Dornbush. Disturbi nominali e reali. Speculazione e mercato dei cambi. L’approccio intertemporale alla bilancia dei pagamenti. L’equivalenza Ricardiana.

2.4 Interventi di politica economica e riforma monetaria internazionale. Autorità monetarie e mercato dei cambi. Speculazione e Banche centrali. La stabilizzazione del tasso di cambio. La riforma internazionale: problemi e proposte. Le zone obiettivo. Controlli sulla mobilità dei capitali. I costi della variabilità dei cambi: l’Unione Monetaria Europea.

Testi di riferimento:

Parte 1: G. BASEVI, G. CALZOLARI e G.I.P. OTTAVIANO (1998), Teoria e politica degli scambi internazionali, Università di Bologna (in corso di stampa) (capp. 3,4,escluse pagg. 28–37 e 63–57).

Parte 2: P. De GRAUWE, Economia monetaria internazionale, Il Mulino, Bologna, 1997 (escluso cap. 9).

 

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ECONOMIA MONETARIA [A]

(II semestre)

Prof. Margherita Maestrucci (affidamento)

Definizione e funzioni della moneta. – Meccanismi di trasmissione monetaria. –  La domanda di moneta. – Gli intermediari finanziari e l’offerta di moneta. – Il sistema classico, il sistema keynesiano, il monetarismo. – La bilancia dei pagamenti e il tasso di cambio. – La politica monetaria.

Testo consigliato:

D.G. PIERCE – P.J. TYSOME, Economia monetaria, F. Angeli, Milano, 1994.

 

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FINANZA AZIENDALE [A]

(II semestre)

Prof. Antonio Renzi

Parte I – Introduzione alla Finanza Aziendale

La teoria finanziaria nell’economia moderna. – La funzione finanziaria nell’economia d’impresa. – Relazioni tra la funzione finanziaria e le altre funzioni aziendali. – I flussi di finanziamento tra imprese di produzione e di erogazione. – La posizione finanziaria netta. – La posizione creditrice netta. – L’intermediazione finanziaria diretta ed indiretta. – L’evoluzione storica della finanza aziendale. – La finanza per lo sviluppo e la finanza per l’inflazione. – Il vincolo finanziario per le nuove imprese. – Nozione di capitale economico. – Criteri generali di analisi finanziaria.

Parte II – L’analisi economico – finanziaria (l’approccio contabile)

Nozione di struttura finanziaria. – La composizione degli impieghi. – La composizione delle fonti. – Le relazioni temporali e funzionali tra fonti e impieghi. – I margini patrimoniali. – Gli indici patrimoniali. – Nozione di rendiconto finanziario. – Il rendiconto dei flussi di capitale circolante netto. – Il rendiconto dei flussi di margine di struttura. – Il cash flow. – Flussi finanziari e politica  creditizia. – Cash flow e autofinanziamento. – Il cover ratio. – L’indice di correlazione economico – finanziaria. –  I flussi economici. – Nozione di redditività. – Relazioni tra redditività e struttura finanziaria. – La redditività degli impieghi. – La leva operativa. – La redditività dei mezzi propri. – La leva finanziaria. – Lo sviluppo interamente sostenibile. – La leva combinata. – Cash flow e redditività. – Il tasso di profitto. – Margine finanziario e struttura finanziaria per scadenze.

Parte III –  Le decisioni d’investimento

I progetti d’investimento. – Classificazione dei progetti d’investimento. – L’innovazione nella gestione dei progetti d’investimento. – Il processo di selezione degli investimenti. – I flussi economico – finanziari attesi dagli investimenti industriali. – I criteri aritmetici per la selezione degli investimenti. – La variabile finanziaria tempo. – Il valore attuale netto (VAN). – L’indice di profittabilità (IP). – Il tasso interno di rendimento (TIR). – Correlazioni e discordanze tra VAN e TIR. – Le strategie relative agli investimenti obbligazionari. – Il rendimento dei titoli obbligazionari. – La duration analysis. – Le aree di rischio nelle decisioni d’investimento. – Le decisioni d’investimento in condizioni di incertezza ; l’approccio statistico. – La sensitivity analysis. – Il metodo montecalrlo. – L’albero delle decisioni. – Rischio strategico e teoria delle opzioni reali.

Parte IV – Le decisioni di finanziamento

Le strategie di finanziamento. – Le determinanti della politica di finanziamento. – Il costo medio ponderato del capitale. – La teoria tradizionale della struttura finanziaria. – La teoria Modigliani – Miller. – Il costo dei mezzi propri. – Il modello di crescita costante dei dividendi. – Il modello di crescita dei dividendi a più stadi. – Il modello H. – Il rischio di mercato e l’indice beta. – Il CAPM (Il Capital Asset Price Model). – L’APT (L’Arbitrage Price Theory). – La determinazione statistica del beta. – Cenni all’analisi tecnica finanziaria. – Il costo del capitale di credito.

Parte V – Profili operativi della finanza d’impresa

Gli strumenti finanziari non finalizzati. – Gli strumenti finanziari finalizzati. – Il ricorso la mercato azionario. – Il ricorso al mercato obbligazionario. – Il rating. – Le offerte pubbliche di acquisto. –  La securitisation. –Il project financing. – Il venture capital. – Il leveraged buyout. – Il corporate governance.

Parte VI – L’ottimizzazione delle decisioni finanziarie in un sistema vincolato (programmazione matematica lineare)

Nozione di programmazione matematica. – Cenni al metodo del simplesso. – Lo schema canonico per l’ottimizzazione della gestione della liquidità. – Lo schema canonico per l’ottimizzazione delle decisioni d’investimento – finanziamento. – La procedura Filtro di Ammissibilità per il controllo automatico  delle variabili elementari da immettere in programmazione. – La procedura SIP (Sistema Integrato di Programmazione).

Testi consigliati:

A. RENZI, Criteri di analisi finanziaria nell’economia d’impresa, Edizioni Kappa, Roma, 2000 (seconda edizione – in corso di stampa).

E. MONTI, Manuale di finanza per l’impresa – Teoria e pratica – Utet, Torino, 1998 (capitoli: 4, 7, 8, 9, 10, 14, 15, 16).

A. PAULUCCI, Profili dell’opa – Dispense ad uso degli studenti – Perugia, anno accademico 2000 –01. 

 

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GEOGRAFIA ECONOMICA [A]

(II semestre)

Prof. Elvira Lussana

I nuovi orientamenti della scienza geografica

Le trasformazioni avvenute nel mondo della cultura, il passaggio difficile e fortemente complesso da una fase industriale ad una post–industriale hanno coinvolto anche la conoscenza geografica.

Alcuni assiomi fondamentali sono stati messi in discussione. Nuovi tipi di domande vengono poste ad un sapere sempre meno autoreferenziale. Rispondere alle nuove sollecitazioni ha richiesto un interrogarsi sui propri contenuti, sull’apporto che la conoscenza geografica è in grado di conferire al patrimonio scientifico e culturale della società – un adattamento delle riflessioni teoriche e delle pratiche di intelligibilità della complessità spaziale agli avanzamenti della speculazione scientifica – un rinnovamento della metodologia di ricerca.

La verifica delle basi epistemologiche, il loro aggiornamento, la rettifica di teorie obsolete e l’elaborazione di nuove, la reimpostazione degli obiettivi e con questi di metodologie aggiornate non costituiscono eccezioni, al contrario sono momenti che si registrano con una certa frequenza nel sapere contemporaneo in quanto è proprio attraverso la costante evoluzione del pensiero e l’adeguamento della riflessione scientifica che le società si rinnovano e si attestano su traguardi via via più avanzati.

In particolare il corso riguarderà:

a)        Alcune riflessioni critiche sulla scienza geografica, sull’ambiguità della geografia, sulle potenzialità del discorso geografico come fonte di conoscenza.

b)       L’importanza delle matrici culturali (Positivismo, Neoidealismo, Neopositivismo, Materialismo storico) e dei sistemi di organizzazione economica nel configurare modi e forme della territorialità.

c)        Le nuove categorie di pensiero e la nuova teleologia della ricerca geografica.

Parte monografica

Per un completamento della preparazione si ritiene opportuno affiancare alla conoscenza strettamente teorica la conoscenza specifica di una problematica al centro dell’odierno dibattito culturale. Per le letture di riferimento consultare la docente.

Testi consigliati:

H. CAPEL, Filosofia e scienza nella geografia contemporanea, Uncopli, Milano, 1987 (con esclusione della Parte prima);

G. DEMATTEIS, Le Metafore della Terra, Feltrinelli, Milano, 1985;

G. VALLEGA, Esistenza, società, ecosistema, Mursia, Milano, 1990 (con esclusione dei capitoli I, II, III, IV).

 

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GESTIONE FINANZIARIA E VALUTARIA (GESTIONE DEL RISCHIO DI  CREDITO) [S]

(II semestre)

Prof. Loris Nadotti (affidamento)

Gli obiettivi principali del corso sono: la definizione del rischio di credito; la  disamina completa delle tecniche di valutazione rischio nelle sue varie manifestazioni; caratteristiche e applicazioni dei principali modelli di misurazione dei portafogli di crediti bancari.  Attenzione particolare verrà dedicata inoltre al tema dei rapporti banche imprese nell’ambito della richiesta e della concessione degli affidamenti bancari. A questo proposito, durante gli orari di lezione, si prevede l’intervento di tecnici ed operatori del settore al fine di  favorire un riscontro immediato tra temi del corso e realtà operativa. IL sostenimento dell’esame è condizionato alla frequenza o all’avvenuto superamento dei corsi di Tecnica bancaria o di Economia degli intermediari finanziari.

Programma

1. La politica del credito nelle banche

2. La selezione della clientela e la procedura di affidamento

3. Il monitoring dei crediti bancari e gli indicatori di rischio

4. Il problema della misurazione dei rischi di credito.

5. Modelli di misurazione del rischio di credito delle singole posizioni.

6. Tecniche di valutazione di affidabilità della clientela e credit scoring

7. La misurazione del rischio di portafoglio e i modelli VAR.

8. I principali modelli VAR proposti per la stima dei rischi di credito.

9. Strumenti per la gestione del rischio di credito.

10. L’utilizzo dei modelli di misurazione dei rischi di credito nei processi decisionali della banca.

11. L’analisi del portafoglio prestiti.

Testi consigliati:

Per i punti 1, 2 e 3 verranno forniti appositi sussidi didattitici durante lo svolgimento del corso e si suggerisce di far riferimento ai capitoli 13; 14; 15 e 16 del volume:

R. RUOZI (a cura di), Economia e gestione della banca (II Edizione), Milano, EGEA, 2000.

Per i punti da 4. a 11. il testo di riferimento è:

M. ANOLLI – P. GUALTIERI, La misurazione del rischio di credito nella gestione delle banche, Bologna, Il Mulino, 1999 .

Letture suggerite per eventuali approfondimenti;

G. SZEGÖ – F. VARETTO, Il rischio creditizio, Torino, UTET Libreria, 1999.

I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno forniti agli studenti a ciò interessati.

 

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IDONEITA’ IN INFORMATICA (I mod)

– 5 crediti –

(I e II semestre)

Hardware e Sistema Operativo

Hardware: concetti generali. – Hardware: unità centrale e periferiche. – Bit. – Codifica ASCII. – Concetti sui file. – Software: sistema operativo e programmi applicativi. – Software: sistema operativo Windows 98. –  Interfaccia grafica. – Gestione del desktop. – Gestione dei File e directory. – Pannello di controllo e driver.

Microsoft Word

La Guida in linea. – Imposta pagina. – I Paragrafi. – Come muoversi in un documento. – Selezione del testo. – Formato caratteri. – Simboli. – Formato paragrafo. – Interlinea. – Controllo della Formattazione. – Trova. – Sostituisci. – Taglia – Copia – Incolla. – Annulla – Ripristina. –  Gestione dei file. – Salvataggio Automatico. – Anteprima di Stampa. – Stampa. – Controllo ortografico. – Thesaurus. – STRUMENTI / LINGUA... . – MAIUSCOLE / minuscole. – Visualizzazione delle dimensioni reali di un documento. – Interruzione di Pagina. – Sezioni. – Numerazione delle pagine. – Intestazioni e piè di pagina. – Note. – Note a fine documento. – Tabelle. – Ordinamento. – Formattazione di una Tabella. – Formattazione Automatica. – Immagini. – Grafici. – Autocomposizione Grafico. – Salva con nome. – STILI. – Creazione di uno Stile. – MODELLI. – Autocomposizione dei Modelli. – Creazione di un Modello Personalizzato. – Documenti Personalizzati e circolari. – Stampa Unione. – Creazione del documento principale. – Documento Dati. – Inserimento dei Dati.– Inserimento dei Campi. – Controllo unione. – Stampa Unione.– Creazione di Buste. – Etichette Postali.– Etichette. – Equation Editor. – Glossario.

Microsoft Excel

Foglio Elettronico. – Pulsanti delle Barre degli Strumenti. – La Cartella di Lavoro. – I Fogli di Lavoro. – Muoversi all’interno del foglio. – Selezione delle Celle. – Inserimento dei Dati. –Inserimento Dati. – Riempimento automatico. – Modifica dei dati inseriti. – Formattazione Celle. –Allineamento. – Le Formule. – Gli Operatori. – Le Formule. – Sostituzione di una Formula con il valore calcolato. – Regolazione delle Celle. – Le Funzioni. – L’Autocomposizione della Funzione. – Copia di una Formula. – Riferimento di una Cella. – Riferimento Relativo. – Riferimenti Assoluti. – Controllo dei riferimenti delle celle. – Grafici – Serie di dati. – Creazione di un Grafico. –Autocomposizione – Fasi. – Tipi di Grafici. – Grafico a Torta. – Aspetto del Grafico. – Import dei dati da file esterno. – Import dei Dati. – Ordinamento dei dati. – I Filtri. – I Filtri Automatici. – I Subtotali. – Tabelle PIVOT. – Autocomposizione Tabella PIVOT. – Modulo. – What–If. – Ricerca dell’obiettivo. – Le Tabelle dei Dati. – Tabelle ad UNA variabile. – Tabella a DUE Variabili. – SCENARI. – Creazione di uno scenario.

 

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ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO [A]

– 10 crediti –

(II semestre)

Prof. Goffredo Zuddas

La codificazione e il diritto privato – I soggetti dell’attività giuridica – Beni e diritti reali – Obbligazioni e contratti – I singoli contratti – La comunità familiare – La successione a causa di morte e la donazione – La tutela dei diritti – I titoli di credito.

Testi consigliati:

a) Iudica e Zatti, Linguaggio e regole del diritto privato, CEDAM, Padova, 2000 (ad esclusione dei capp. 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 40, 42, 48);

b) Quale raccolta di testi legislativi, può essere adottato qualsiasi codice civile, purché aggiornato.

Letture consigliate:

CendonGaudinoZiviz, L’esame di diritto privato, 3° ediz., Giuffré, Milano, 1999 (1000 casi pratici con domande e risposte).

Modalità di svolgimento del corso:

Il corso, riservato, nello spirito della riforma, ai soli studenti iscritti al primo anno, si articola in cinque moduli:

1– parte generale e diritti reali;

2– contratto in generale;

3– obbligazioni e tutela dei diritti;

4– rapporti di famiglia e successione a causa di morte;

5– singoli contratti e titoli di credito.

Al termine di ogni modulo è prevista una prova di verifica del grado di preparazione dello studente.

modulo    1              prova scritta                            (con esonero)

modulo    2              prova quiz                               (senza esonero)

modulo    3              prova quiz                               (senza esonero)

modulo    4              prova scritta                            (con esonero)

modulo    5              prova orale                              (con esonero)

Le prove di verifica sono obbligatorie. Coloro che non abbiano affrontato tutte le prove di verifica non saranno ammessi a sostenere l’esame salvo espressa autorizzazione che il titolare della cattedra potrà concedere per gravi e comprovati motivi.

Gli studenti che avranno superato le prove dei moduli 1, 4 e 5 saranno esonerati dal presentare la corrispondente parte in sede d’esame. Gli studenti che non abbiano superato due prove di verifica, per sostenere l’esame potranno richiedere un nulla osta che potrà essere concesso dal titolare della cattedra. In quest’ultimo caso la prova d’esame comprenderà ovviamente anche la parte relativa al modulo non superato.

E’ prevista una prova obbligatoria di informatica giuridica (senza verifica finale).

Gli studenti che non si attengano alla predetta procedura potranno comunque sostenere l’esame secondo le modalità qui di seguito previste per gli studenti iscritti ad altri anni di corso.

Questi ultimi per sostenere l’esame dovranno superare una prova di ammissione a quiz vertente sull’intero programma. Il mancato superamento della prova non consentirà allo studente di sostenere l’esame.

Gli studenti iscritti ad anni precedenti sono tenuti a presentare il programma d’esame dell’anno in cui si sono iscritti, ma potranno adottare il testo del corrente anno accademico.

Tutte le agevolazioni indicate nel seguente programma perderanno la loro efficacia al termine della sessione straordinaria d’esami (febbraio 2002).

 

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ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (A–L) [A]

– 9 crediti –

(II semestre)

Prof. Raffaele Chiarelli

Norma giuridica e ordinamento giuridico – Lo Stato – Forme di stato e tipi di Stato – Lo stato italiano: caratteristiche essenziali – La Costituzione e le altre fonti del diritto – Forme di governo – Popolo, partiti politici, corpo elettorale – Parlamento – Governo – Presidente della repubblica – Pubblica amministrazione e potere giurisdizionale: principi costituzionali – Consiglio Superiore della Magistratura – Corte costituzionale – assetto costituzionale della Regione e degli altri enti autonomi territoriali – Situazioni giuridiche soggettive costituzionalmente protette.

Testi consigliati:

(a scelta uno dei seguenti):

P. CARETTI – DE SIERVO, Istituzioni di diritto pubblico, Giappichelli, Torino, 1994;

F. CUOCOLO, Istituzioni di diritto pubblico, Giuffrè, Milano, 1994;

G. MELONCELLI, Diritto pubblico, Maggioli, Rimini, 1992. 

 

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ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (M–Z) [A]

– 9 crediti –

(II semestre)

Prof. Mario Colacito (affidamento)

Il corso di diritto pubblico mira da un lato all’esposizione delle parti tradizionali della materia e dall’altro a dare conto delle principali innovazioni intervenute – e in corso – nella struttura e nell’attività delle istituzioni.

Per tale ragione si procederà  alla trattazione della materia secondo il seguente schema:

L’ordinamento giuridico italiano e le sue fonti. Costituzione, leggi costituzionali, leggi  di revisione costituzionale. Legge, decreto legge, decreto legislativo. Regolamento governativo, ministeriale, di delegificazione. Legge e regolamento regionale. I referendum. Le fonti comunitarie.

Il Parlamento. Le attribuzioni. Gruppi parlamentari, giunte e commissioni. Lo "status"  di membro del Parlamento. Apparati burocratici delle Camere, autonomia finanziaria e contabile.

Il Presidente della Repubblica. Funzioni del Presidente in relazione a quelle del Governo. Poteri e attribuzioni  del Presidente rispetto al corpo elettorale, al Parlamento, al Governo, alla Magistratura e alla Corte Costituzionale.

Il Governo. Ministri e Consiglio dei Ministri. Ordinamento della Presidenza e del Consiglio dei Ministri nella legge n. 400 del 1998.

L’apparato centrale dello Stato. L’organizzazione dei Ministeri e le riforme in itinere.

La dirigenza. Aziende autonome. Enti pubblici. Enti pubblici economici. La privatizzazione di aziende autonome, enti di gestione, enti pubblici economici (legge n.386 del 1991). Il riassetto delle funzioni  tra Stato, regioni, enti locali nella legge n.59 del 1997.

I comuni e le province. L’organizzazione dei comuni e delle province. Comunità montane. Consorzi. Unioni. Accordi e convenzioni. Forme organizzative dell’attività economica: aziende, istituzioni, concessioni. Responsabilità. Uffici e personale.

Le Regioni

Le Giurisdizioni. Giurisdizione di costituzionalità. Giurisdizione ordinaria. Giurisdizione amministrativa. Giurisdizione contabile.

Attività amministrative e procedimenti amministrativi.

Nozioni preliminari: apacità giuridica, capacità di agire, capacità di intendere e di volere;

diritto soggettivo, interesse legittimo, potere, azione, potestà; atto e fatto giuridico;

negozio giuridico (uni–bi–plurilaterale);

contratto uni e bilaterale.

L’atto amministrativo: il procedimento amministrativo; fasi del procedimento; elementi dell’atto; vizi dell’atto illegittimità e inopportunità.

La responsabilità della pubblica amministrazione.

I diritti di libertà. Principi fondamentali e garanzie giuridiche e non giuridiche. La libertà personale. Il domicilio. Libertà e segretezza  della corrispondenza. Libertà di circolazione. Libertà di associazione. Libertà di manifestazione del pensiero.

Testi consigliati:

è lasciata libera scelta fra:

P. CARETTI – U. DE SIERVO, Istituzioni di diritto pubblico, (III ed. agg.ta)

G. BARBERA, Manuale di Diritto Pubblico  (a cura di) (ed.  V)

Ulteriori testi per la preparazione e testi normativi saranno indicati nel corso delle lezioni.

 

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LEGISLAZIONE BANCARIA [A]

(II semestre)

Prof. Vincenzo Troiano

La legislazione bancaria comunitaria: la direttiva 12/2000/CE

L’evoluzione della legislazione bancaria nazionale: dalla legge bancaria del 1936 al testo unico bancario del 1993. Il testo unico della finanza.

Le autorità creditizie: il CICR, il Ministero del Tesoro, la Banca d’Italia. Le competenze delle Regioni. Il ruolo della BCE.

L’impresa bancaria: nozione di banca e di attività bancaria.

Le attività delle banche. Lo svolgimento dei servizi di investimento.

Nuove tecnologie ed operatività bancaria: la banca on line. la moneta elettronica.

L’autorizzazione dell’esercizio dell’attività bancaria. le succursali bancarie.

la partecipazione delle banche e nelle banche. Il rapporto banca–industria. La bancassicurazione.

I gruppi creditizi.

Le forme di vigilanza bancaria: informativa, ispettiva, regolamentare.

Le crisi bancarie. Amministrazione straordinaria e liquidazione coatta amministrativa.

La trasparenza bancaria.

La disciplina della raccolta del risparmio.

La concorrenza bancaria

Testi consigliati:

A. ANTONUCCI, Diritto delle banche, Giuffrè, Milano, 1997

R. COSTI, Il mercato mobiliare, Giappichelli, Torino, 2000 (cap. I, V e VI)

 

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LINGUA FRANCESE [A]  (I mod)

– 5 crediti –

(I semestre)

Prof. Claudio Vinti (supplenza esterna)

Finalità del corso

Studio della fonetica, della morfologia e dei basilari principi sintattici in vista della loro applicazione alla moderna lingua francese sia scritta sia parlata.

Lettura, traduzione e commento, con opportuni riferimenti storico–culturali, di passi di argomento economico–finanziario particolarmente emblematici nell’ambito della moderna realtà francese. Traduzione dal francese in italiano di brani linguisticamente significativi in questo preciso ambito di lavoro e di ricerca.

Conversazione in francese su argomenti concernenti la storia, la geografia, la vita economico–politica, l’attualità della Francia contemporanea, al fine di acquisire o di consolidare e approfondire un appropriato linguaggio economico, tecnico e finanziario.

Parte generale

Per quanto attiene all’acquisizione delle basilari conoscenze linguistiche, gli studenti potranno avvalersi delle attività integrative al corso ufficiale tenute dai titolari di lettorato, per i cui contenuti e orari si rimanda opportunamente alla bacheca d’istituto.

Parte speciale

Argomento del corso: La France de Mitterand face au défi européen.

Testo di riferimento:

Nel corso dell’anno accademico gli studenti potranno avvalersi di una dispensa

in fotocopie a cura del docente.

Testi consigliati (per la Parte linguistica):

G. VIETRI,  Fiches de grammaire, Edisco, 1997.

 

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LINGUA INGLESE [A] (I mod)

– 5 crediti –

(II semestre)

Prof. Charles Aldred (contratto)

L’obiettivo generale è di sviluppare la capacità di accedere a testi di carattere economico pubblicati in inglese, la cui consultazione risulta spesso indispensabile per la preparazione di esami e per lo svolgimento della tesi di laurea. Visto il contenuto tecnico del programma, si consiglia di sostenere  l’esame a partire del secondo anno di corso.

Il corso monografico sarà basato su un analisi dell’andamento dell’economia Americana degli anni 20 e sul crollo del 1929. Il testo di riferimento è "The Great Bull Market" ad opera di Robert Sobel noto studioso di storia finanziaria. Gli eventi degli anni venti saranno discussi con riferimento all’andamento del mercato NASDAQ nel 2000.

Scopo strategico del corso è di sviluppare le abilità cognitivo-linguistiche dei discenti e di aiutarli, attraverso la lettura in inglese durante le lezioni, a ragionare sulla situazione attuale dei mercati mondiali, in particolare sulla prospettiva di un "meltdown" nei mercati statunitensi. Di conseguenza, la lettura delle pagine di economia nazionale e internazionale dei giornali italiani aiuta a meglio inquadrare la problematica trattata del libro di testo.

Si noti che le lezioni di sostegno linguistico, tenute dalla Dott.ssa Fisher, a livello intermedio e a livello avanzato, saranno svolte presso il laboratorio linguistico di Via Pascoli. In particolare, è consigliato di seguire le lezioni di sostegno ad un livello adatto alle proprie esigenze, anche durante il corso monografico.

La prova scritta, propedeutica alla prova orale, è divisa in due parti: un cloze test di 25 items  ed una traduzione, da svolgere con l’ausilio di un vocabolario MONOLINGUE, di circa 300 parole di un articolo di giornale statunitense. Per accedere alla prova orale, il candidato dovrà ottenere un minimo di 6 punti su 10 nel cloze test e un minimo di 12 punti su 20 nella prova di traduzione.

N.B. Per gli studenti iscritti per la prima volta nell’ a.a. 2000/2001, è entrato in vigore il sistema dei crediti didattici. Per quanto riguarda il corso di Lingua Inglese, il corso è suddiviso in DUE annualità (moduli), ciascuno di 5 crediti. In sostanza, il primo modulo riguarderà la prova scritta e il secondo la prova orale. I due moduli che compongono il programma sono entrambi verbalizzati e di conseguenza non possono essere sostenuti nello stesso anno accademico.

Testi consigliati:

1.    R. SOBEL (1968), The Great Bull Market  Wall Street in the 1920s, New York : W.W. Norton & Co

2.    Dispensa (disponibile a fine corso), copisteria "Nero su Bianco" Via Pascoli Perugia)

3.    New Cambridge English Course  - Book I, Cambridge:CUP (per il livello principianti).

4.    Headway Intermediate, Oxford: OUP (per il livello intermedio)

Vocabolari (a scelta dello studente):

Monolingue

Cambridge International Dictionary of English, Cambridge:CUP (1995).

Collins Cobuild, London:Collins (1995).

Oxford Advanced Learners’, Oxford: OUP ( 1974).

Bilingue

De Agostini, Sansoni, Zanichelli, Società Editrice Italiana o altro;.

Specialista bilingue

Zanichelli "Language and Business", Bologna: Zanichelli (1993).

 

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