Presupposti e descrizione del progetto

La ricerca in oggetto, cofinanziata dal MURST nel 1998 su proposta del gruppo di ricerca che opera all'interno del CIRDIS, ha come scopo la definizione delle linee fondamentali su cui impostare interventi didattici efficaci per favorire l'apprendimento della statistica degli studenti delle scuole primarie e secondarie.

Questa esigenza deriva dalla particolare situazione in cui la Statistica ancor oggi si trova nonostante che, in Italia, essa faccia parte dei programmi scolastici da oltre 15 anni.

Lo scenario, che peraltro si propone con modalità analoghe a quello di altri paesi, è costituito da docenti che non hanno ricevuto una formazione specifica, da libri di testo largamente carenti sul piano dei contenuti e da supporti didattici la cui efficacia non è mai stata valutata. In conseguenza di ciò, gli studenti che non sono in grado di trattare correttamente problemi di carattere quantitativo, sono incapaci di leggere tabelle e, grafici, non hanno "il senso" del fenomeno collettivo e di aspetti come la variabilità.

Con tale progetto si intende effettuare una sperimentazione per esaminare la validità di alcune strategie didattiche per l'apprendimento dei concetti fondamentali di statistica. Si considereranno più gruppi di classi nell'ambito delle scuole di ogni grado, sulla base di un piano sperimentale.

L'importanza del ruolo della statistica nel processo di formazione è ormai riconosciuta e trova riscontro nell'inserimento della disciplina quale materia di studio nei programmi della scuola preuniversitaria, sia in Italia che all'estero. Ed è proprio negli obiettivi generali che i programmi si pongono che si trova conferma del valore della statistica nel processo formativo: la conoscenza dei principi fondamentali e dei metodi di base della statistica costituisce il prerequisito indispensabile per la lettura e la comprensione di vari tipi di fenomeni, di quelli socio-economici, così come di quelli sperimentali.

Nel lungo dibattito che ha impegnato la comunità scientifica internazionale sulla didattica della statistica si sono recentemente aggiunti altri elementi di discussione: il contesto sociale in cui l'insegnamento preuniversitario si colloca, la crescente diffusione di nuove tecnologie e le attuali teorie pedagogiche.

Nell'ottica moderna, l'informazione statistica è uno strumento indispensabile ad ogni cittadino per l'esercizio democratico del controllo sociale e per compiere scelte razionali. Ciò rende ancora più urgente la necessità di definire un preciso quadro di riferimento per le finalità e per gli obiettivi che si vogliono perseguire con l'insegnamento della statistica.

Uno dei contributi più significativi a tale riguardo è stato dato da David Moore che, in un articolo pubblicato su "International Statistical Review" nel 1997, propone di adeguare l'insegnamento della statistica alle nuove esigenze che nascono nella società dell'informazione e sollecita una riforma che consideri tanto gli aspetti disciplinari che quelli pedagogici, tenendo anche conto del ruolo che possono avere le nuove tecnologie.

In ordine agli aspetti disciplinari, c'è ormai un largo consenso sulle esigenze di dare maggiore rilievo al "ragionamento statistico" piuttosto che alle tecniche in sé e quindi sulla opportunità di utilizzare dati reali, guardando anche alla pianificazione della ricerca e alla rilevazione.

Nell'insegnamento della statistica, quindi, l'enfasi va posta sulla variabilità con cui i fenomeni si manifestano in ogni contesto, aspetto che costituisce l'essenza stessa la ragion d'essere della disciplina, e su come i fenomeni vengono "misurati"; i "modelli" consentano poi di "comprendere" la natura dei fenomeni stessi e gli eventuali nessi fra essi esistenti, lasciando gli aspetti computazionali al computer e concentrandosi, invece, sui risultati e sulla loro interpretazione.

Dal punto di vista pedagogico, le metodologie didattiche considerate più adatte alla statistica sembrano essere quelle basate su modelli di tipo costruttivista, poiché favoriscono l'apprendimento attivo ed appaiono più idonei per garantire una maggiore coerenza nel processo insegnamento-apprendimento.

Infine, per quanto concerne i supporti didattici che utilizzano le nuove tecnologie, si deve tener presente che questo è un settore molto dinamico e si arricchisce continuamente di nuove idee e strumenti, che spesso si avvalgono delle risorse della rete Internet.

Se da un lato la maggior parte dei supporti di questo tipo sembrano prestarsi molto bene ad integrare le altre attività didattiche e "attraggono" gli studenti, ciò non è sufficiente per prendere una decisione definitiva circa il loro impiego e ruolo. Il "fascino" delle applicazioni software, infatti, è sempre molto grande, ma può sorgere il dubbio che sia questo il fattore prevalente che incoraggia la produzione e l'utilizzo di tali strumenti, piuttosto che la loro valenza didattica e la consapevolezza di un loro armonico ed efficace inserimento nel processo di formazione.

Una "scelta didattica" dunque dovrebbe essere il risultato di una equilibrata integrazione tra i contenuti disciplinari, le metodologie di insegnamento e gli eventuali supporti tecnologici.

Ma individuare i punti di equilibrio non è certo facile e, un approccio scientifico che sappia tener conto dei diversi fattori in gioco è necessario per evitare "conclusioni soggettive". Per questa ragione si è fatta la scelta di procedere ad una sperimentazione che consenta di "esaminare" la validità di alcune strategie didattiche per l'apprendimento dei concetti fondamentali della statistica e di "misurare" i benefici, in termini di apprendimento, ottenibili con le diverse strategie che possono essere utilizzate. 
 

Web-engineer.it