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LA STATISTICA UFFICIALE, PATRIMONIO DI TUTTI
Venerdì 12 dicembre 2003, ore 16
Bassa velocità (56KB/s) | Media velocità (100KB/s) | Alta velocità (ADSL - 300KB/s) Per la consultazione è necessario il plugin QuickTime Il testo della conferenza: scarica il file .doc (204KB) Le diapositive Power Point della conferenza: scarica il file Zip (66KB) Riassunto della conferenza: In tutti i Paesi democratici, la statistica ufficiale è finanziata con i soldi dei contribuenti e messa a disposizione di tutti i cittadini. Ma perché gode di una posizione simile a quella dei servizi pubblici essenziali? A un primo sguardo, la statistica appare meno necessaria dell'assistenza sanitaria o della pubblica sicurezza. Ma nella realtà sono molte le situazioni in cui ci avvaliamo dell'informazione statistica per prendere una decisione, come quella della scelta della facoltà universitaria o di un acquisto importante: sono situazioni di scelta in cui, nell'impossibilità di conoscere con certezza l'esito della nostra decisione, è comunque meglio poter valutare la probabilità degli esiti possibili, sulla base di un gran numero di situazioni simili. La statistica, dunque, è utile a tutti. Non tutti, però, possono permettersela, perché il costo della raccolta delle informazioni elementari che sono poi riassunte nelle statistiche è molto elevato. Di conseguenza, se non provvedesse lo Stato a produrre statistiche ufficiali e pubbliche - cioè certificate e messe a disposizione di tutti - ci sarebbero delle disparità (delle asimmetrie informative) tra cittadini che hanno i mezzi per accedere all'informazione statistica e cittadini che non li hanno. Mettere a disposizione di tutti le stesse informazioni di cui dispongono coloro che ci governano è anche un modo per permettere di valutare l'efficienza e l'efficacia dell'azione pubblica. Per questo, la statistica ufficiale è uno strumento essenziale della democrazia. Dott. Giovanni Barbieri (Dir. centrale per la diffusione della cultura e dell'informazione statistica, ISTAT) E' responsabile delle attività di diffusione della cultura e dell'informazione statistica all'Istituto nazionale di statistica. Prima di lavorare all'Istat, è stato per molti anni un utilizzatore delle statistiche ufficiali, soprattutto nel campo dell'economia applicata e dello sviluppo locale. Questa esperienza gli ha consentito di sperimentare potenzialità e limiti dell'informazione statistica disponibile e di portare nel suo nuovo lavoro il punto di vista degli utilizzatori, che chiedono dati sempre più vicini ai problemi e alle decisioni della vita quotidiana. © 2004 La riproduzione e l'uso dei materiali sono permessi solo per scopi didattici e non commerciali citando la fonte, gli autori ed i collaboratori. |
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